"Servono le ronde"
Ronde notturne per difendersi dai ladri. Residenti mobilitati per «pattugliare» le vie dei sobborghi della collina? C'è chi lo dice ridendo, proponendo di coinvolgere la sezione Ana di Povo e i cacciatori di Villazzano, ma c'è anche chi - è il caso di Marco Zordan , titolare dell'omonima impresa idraulica con sede in via Borino, sopra l'abitato di Povo - lo dice seriamente perché, dopo avere subìto due tentativi di furto con scasso (l'ultimo domenica, di giorno), proprio non ci sta «a non fare nulla»
TRENTO - Ronde notturne per difendersi dai ladri. Residenti mobilitati per «pattugliare» le vie dei sobborghi della collina? C'è chi lo dice ridendo, proponendo di coinvolgere la sezione Ana di Povo e i cacciatori di Villazzano, ma c'è anche chi - è il caso di Marco Zordan , titolare dell'omonima impresa idraulica con sede in via Borino, sopra l'abitato di Povo - lo dice seriamente perché, dopo avere subìto due tentativi di furto con scasso (l'ultimo domenica, di giorno), proprio non ci sta «a non fare nulla». I ladri - che stanno facendo «strage di appartamenti» fra i due paesi - Zordan li ha visti di spalle. O, meglio, ne ha visto uno sabato 9 novembre. Erano circa le 2.30 quando i suoi cani hanno iniziato ad abbaiare. L'imprenditore poèro si è affacciato alla finestra e ha visto un uomo andarsene con passo svelto lungo il vialetto dove si trova anche l'abitazione dei genitori. «Ci vogliono le ronde - dice - e non lo dico per ridere. Possiamo organizzarci in quattro o cinque, armati di telefono cellulare. Appena avvistiamo qualcuno possiamo chiamare carabinieri o polizia».
Le forze dell'ordine sono allertate da tempo, ma nei bar e nelle botteghe la gente si domanda come potrebbero controllare un territorio che è decisamente esteso, fatto di stradine private spesso buie, che portano a villette singole. Parliamo di grandi abitazioni, alcune ristrutturate, altre di nuova costruzione, alcune ereditate, molte frutto di mutui ipotecari (chiedere alle locali filiali della Cassa Rurale per conferma), ma pur sempre simbolo di benessere, se non di ricchezza. E i ladri non guardano in faccia nessuno. «Sono giovani, agili - dice Zordan - Non so se italiani o stranieri. Di sicuro sono senza vergogna. Mentre sabato hanno agito al buio, di notte, ieri (domenica) hanno tentato di entrare in casa di giorno. Due tentati furti con scasso. Niente male...». Indica il foro che hanno fatto sulla finestra di fronte. Era un giorno di festa. La finestra è ben visibile dalle altre abitazioni. «Hanno trapanato la mattina o il pomeriggio. Mia moglie e le bambien erano in casa». Ma non può trattarsi di un buco realizzato sabato 9? «No. Il giorno dopo il primo tentativo ho controllato tutte le finestre. Questo è stato fatto domenica. Lo abbiamo notato la sera, quando abbiamo chiuso tutto».
Lungo la stessa strada si trova la casa di Bruno Bazzanella . Nei giorni scorsi l'appartamento del figlio Corrado è stato oggetto delle attenzioni della «banda del trapano». «Ora abbiamo installato l'allarme. L'altra notte si sono accese le luci esterne e mio figlio ha provato a rincorrerli. Si è anche messo in auto e ha provato a cercare macchine sospette. Lui sta facendo il porto d'armi. Qui ormai non ci sentiamo più sicuri come un tempo». Tanti chiedono che vengano inviati più carabinieri e più polizia. «Basterebbe che le forze dell'ordine si mettessero in strada di notte - dice Eleonora Raoss , da dietro il bancone dell'Oltre Bar a Oltrecastello - A quelle ore qui c'è zero traffico, non sarebbe impossibile beccarli. Anziché venire di giorno a fare multe, sarebbe meglio che venissero a fare controlli quando questi ladri entrano in azione». Di opinione diversa è Ilaria Baldessari , titolare dell'edicola di Povo: «Difficile pensare a soluzioni efficaci. Carabinieri e poliziotti non possono fare molto. Ci hanno detto che stanno facendo controlli vestiti in borghese... Ma cosa possono fare? E comunque, anche se vengono presi, questi malviventi quanto tempo pensate che possano restare in carcere? Io credo che i rappresentanti delle forze dell'ordine siano frustrati come e più di noi semplici cittadini».
«I nostri paesi sono cambiati velocemente - commenta Mario Andreatta , accanto all'amico Giuseppe Bonomi - Una volta si lasciavano le porte aperte o comunque con le chiavi sulla toppa. Adesso si è costretti a montare inferriate, ad installare sistemi di allarme. Fino a qualche anno fa era impensabile. Sarebbe interessante organizzare delle ronde notturne, con gli alpini di Povo e con i cacciatori di Villazzano: una ronda alpina (ride) , ma non si può. È preoccupante il metodo che utilizzano questi ladri. Ti entrano in casa. Sono silenziossisimi. Nessuno li ha visti. Ti puntano la pila addosso. Sono ombre. Pare siano tre o quattro». Alcuni residenti che si sono visti portare via dei gioielli, si sono sentiti consigliare: «Se vi capita di trovarvi qualcuno in camera, nel buio, non reagite. Fate finta di dormire, per evitare il peggio». Pare facile...
A Villazzano i malviventi hanno colpito, ma con meno frequenza e impegno. «Tirano su tutto quello che trovano - osserva Nicola Bragagna , che lavora nel supermercato di Villazzano ma abita a Povo, dove la zia è stata derubata - Se guardiamo gli orari dei colpi fatti, vediamo che prima vanno a Povo e dopo a Villazzano. Tutto lascia pensare che si tratti di professionisti che si muovono da un paese all'altro». E poi? «E poi imboccano l'A22, al casello di Trento Sud. È probabile. È pure vicino».
Elena Loss , titolare del Bazar di Villazzano, abita in un condominio. Conferma che la gente è preoccupata. Non ha mai assistito ad «un'ondata così grande di furti», non in quelle zone. «Forse è più facile che i ladri si interessino alle case singole, isolate». Si dice che i furti sono effetto della crisi. «Ma no. Questa è gente che rubava anche prima e che ruberebbe comunque». Salvatore Mileto dice che i controlli di polizia sarebbero benvenuti, ma è meglio il fai da te : «Ma non tutti possiamo permetterci un allarme d'allarme da 2000 euro. Io ho applicato dei fermi alle finestre. Sono di metallo, fatti a elle. Costano un euro l'uno. Dovrebbero essere a prova di ladro».