Andreatta, addio al Briamasco «Futuro stadio a Ravina»

Andreatta non lo dice, ma l'uscita di Mellarini sulla necessità di spostare il Briamasco da Sanseverino è per lui la scoperta dell'acqua calda. «Che lo stadio non c'entra nulla con quel contesto lo dico da 15 anni». Non dimentichiamoci che dal ‘99 al 2009 l'attuale sindaco aveva le deleghe all'urbanistica ed è stato tra i principali protagonisti della pianificazione di tutta l'area ex Michelin. «Ricordo che la previsione urbanistica per il nuovo stadio è già stata definita da anni, nella zona bassa di Ravina. Si pensava ad un impianto sportivo con realtà commerciali collegate per permettere al privato di remunerare l'investimento»

di Daniele Battistel

albere briamasco stadio muse«L'incontro con l'assessore provinciale alla cultura sul futuro del polo Albere e dello stadio l'avevo in programma già venerdì scorso, poi lui ha disdetto per altri appuntamento. Ora sono in attesa che mi facciano sapere».
 

La Provincia
Così il sindaco di Trento Alessandro Andreatta replica alle dichiarazioni dell'assessore Mellarini che l'altro ieri, durante l'incontro con la quarta commissione del Consiglio provinciale, aveva detto: «Sono in attesa di un incontro con il sindaco per capire da lui che tipo di sviluppo urbanistico sia previsto dal Comune per quell'area della città. Perché se lo stadio verrà collocato altrove, allora questa zona potrà diventare una cittadella della cultura. Oggi occorre pensare a un ridisegno complessivo che potrebbe coinvolgere anche il cimitero».
Poi, a proposito del futuro di Palazzo delle Albere - un tempo «aggregato» al Mart e ora tornato in capo alla Provincia aveva aggiunto: «La commissione cultura del Comune di Trento si è già posta il problema. Qualche idea ce l'abbiamo anche noi ma tutto dipenderà dalla scelta urbanistica relativa a quel perimetro».
 

Lo stadio
Andreatta non lo dice, ma l'uscita di Mellarini sulla necessità di spostare il Briamasco da Sanseverino è per lui la scoperta dell'acqua calda. «Che lo stadio non c'entra nulla con quel contesto lo dico da 15 anni». Non dimentichiamoci che dal ‘99 al 2009 l'attuale sindaco aveva le deleghe all'urbanistica ed è stato tra i principali protagonisti della pianificazione di tutta l'area ex Michelin.
«Ricordo - aggiunge - che la previsione urbanistica per il nuovo stadio è già stata definita da anni, nella zona bassa di Ravina. Si pensava ad un impianto sportivo con realtà commerciali collegate per permettere al privato di remunerare l'investimento». In realtà, nessun costruttore si è mai sognato di costruire uno stadio con negozi e locali pubblici annessi: troppo costoso nessun ritorno, vista anche la situazione disastrosa del calcio provinciale.
«Ora - spiega Andreatta - se c'è la necessità di aggiornare l'attuale previsione urbanistica per dare la possibilità a qualcuno di realizzare la struttura altrove noi siamo disponibili a farlo. Resta da capire se c'è un reale interesse, magari legato alla ricettività visto il boom turistico che la città sta vivendo». Andreatta, insomma, pensa ad un albergo collegato allo stadio.
Ma dove? «A Ravina se ci sta, ma anche altrove, con la clausola però che non venga utilizzato neanche un metro di nuovo terreno agricolo». Su questo filone si era già espresso l'anno scorso il presidente della Provincia Alberto Pacher che aveva parlato della possibilità di utilizzare parte dei 25 ettari espropriati dalla Provincia a Mattarello per costruire il polo militare (poi abbandonato dal Ministero della difesa). «L'importante - è il vincolo che pone il sindaco - è che sia il privato a realizzare il nuovo stadio. L'ente pubblico può senz'altro utilizzare gli strumenti urbanistici ma certamente né il Comune né la Provincia hanno soldi da investire. Inoltre credo che il futuro impianto non dovrebbe essere solo per il calcio ma anche per eventi musicali».
 

Albere
Andreatta è convinto che, una volta tolto di mezzo lo stadio, «il polo dovrà essere riconvertito a funzioni di tipo culturale».
«La nostra commissione cultura ha già fatto un importante lavoro sul tema che presenteremo a Mellarini. Con lui voglio discutere delle barchesse, ma anche del futuro dell'ex questura e di tutta la partita museale».
A proposito di barchesse (le due vecchie case ormai diroccate, anticamente a servizio del palazzo delle Albere) già in passato Andreatta aveva immaginato delle delle funzioni collegate al Muse o all'Università, «visto che nel vicino quartiere ci sarà la biblioteca d'ateneo».

comments powered by Disqus