Sabato chiude il «Feudo», un pezzo di storia della città
Nel centro storico di Trento chiude i battenti un altro locale molto conosciuto tra i giovani e non solo. Dopo 10 anni di attività a spegnere le luci sabato sarà il Feudo, il bar di piazza Lainez gestito da Sara Facchini. Da qualche giorno all'entrata è appeso il cartellone con la scritta «sabato 29 marzo ultimo giorno del Feudo. Dalle ore 16 vi aspetto tutti per ricordare i tanti momenti passati assieme» e sono già diversi i clienti affezionati che si sono presentati per esprimere la propria gratitudine per quello che è riuscito ad offrire un luogo diventato, negli anni, punto di incontro per molti
Nel centro storico di Trento chiude i battenti un altro locale molto conosciuto tra i giovani e non solo. Dopo 10 anni di attività a spegnere le luci sabato sarà il Feudo, il bar di piazza Lainez gestito da Sara Facchini. Da qualche giorno all'entrata è appeso il cartellone con la scritta «sabato 29 marzo ultimo giorno del Feudo. Dalle ore 16 vi aspetto tutti per ricordare i tanti momenti passati assieme» e sono già diversi i clienti affezionati che si sono presentati per esprimere la propria gratitudine per quello che è riuscito ad offrire un luogo diventato, negli anni, punto di incontro per molti.
«Chiudo definitivamente l'attività - ha spiegato ieri la titolare Sara Facchini - perché da diverso tempo avevo voglia di cambiare e anche perché non possiamo nasconderci che la crisi sta mordendo anche da noi».
Il locale era stato preso in gestione da Sara, aiutata dal fratello Marco, nel novembre del 2004. Un'attività che usciva da alcune esperienze negative con 3 fallimenti e un anno circa di chiusura.
La voglia di far rinascere uno dei punti storici della città ha permesso in poco tempo di ridare slancio al locale, facendo diventare il Feudo un vero e proprio luogo di aggregazione, dove poter effettuare pasti veloci ma anche chiacchierare in tranquillità con una birra davanti o un bicchiere di vino.
Piazza Lainez alla fine dello scorso anno era stata al centro di numerose polemiche a causa della presenza di perdigiorno e per lo spaccio di droga. Ad aggiungersi erano state poi le lamentele dei residenti che avevano portato all'installazione di un recinto in metallo. Questioni che non sembrano però aver influito.
«L'inferriata che è stata messa dai privati per delimitare la piazza qui vicino - ha spiegato - non ha influito sulla presenza dei clienti. Di certo però bisogna dire che prima di questa decisione il luogo era davvero degradato. Gli angoli della piazza erano diventati un orinatoio a cielo aperto con conseguenti odori che infastidivano i clienti. Ora almeno anche gli spacciatori non si mettono più a smerciare droga in questa area. L'inferriata non è bella da vedere ma ci stava».
Sul futuro del Feudo ancora non si sa nulla, l'unica cosa certa è che l'attività bar e ristorazione chiuderà i battenti sabato. «Io sono titolare dell'attività - ha spiegato Sara - ma le mura sono in affitto. Non so quale decisione verrà presa dai proprietari. Ho cercato per diverso tempo di cedere la gestione ma non ci sono riuscita». La crisi, infatti, sembra martellare i titolari delle attività economiche del centro storico e per i bar la situazione non va meglio. Sono in moltissimi, ci spiega Sara, «che stanno cercando di vendere senza però riuscirci».
L'unica cosa che rimane oggi al Feudo sono i bei ricordi passati e il tanto affetto che ancora oggi viene dimostrato dalla clientela. La mente della titolare fa un viaggio nel passato per ritrovare uno dei momenti più belli vissuti dal locale. «Mi ricordo il 2006 - ci dice - quando ci fu la vittoria ai mondiali dell'Italia. Avevamo messo uno schermo gigante nel giardino e sono arrivate almeno 250 persone per tifare tutti assieme. Ora che tutto finisce mi viene da piangere, ma il Feudo e i nostri clienti rimarranno un pezzo importante della mia vita e speriamo anch'io per la loro».