Lettera per le acque bianche Cia interroga e polemizza

«I proprietari dell'immobile sono invitati a regolarizzare lo scarico delle acque meteoriche presentando apposita richiesta di autorizzazione presso Dolomiti Reti spa». È la lettera che l'amministrazione comunale manda agli interessati quando risultano non in regola con la normativa, o perché non hanno formalizzato l'autorizzazione o perché i propri scarichi non sono in regola

di Franco Gottardi

TRENTO - «I proprietari dell'immobile sono invitati a regolarizzare lo scarico delle acque meteoriche presentando apposita richiesta di autorizzazione presso Dolomiti Reti spa». È la lettera che l'amministrazione comunale manda agli interessati quando risultano non in regola con la normativa, o perché non hanno formalizzato l'autorizzazione o perché i propri scarichi non sono in regola. Il Comune, quando si accorge di una irregolarità, scrive e assegna tre mesi di tempo per presentare le nuove domande e sei mesi per le opere di adeguamento, quando necessarie.


«A Trento abbiamo spesso problemi di sovraccarico perché in molti casi non c'è ancora la separazione tra acque bianche e nere e quando piove le fognature finiscono per essere sovraccariche» spiega l'ingegner Bruno Delaiti, dirigente del Servizio Opere di Urbanizzazione primaria. Per questo i controlli, specie sugli edifici di una certa età, vanno avanti in maniera sistematica. «Mandiamo di solito qualche decina di lettere» aggiunge. Qualche cittadino però, specie se costretto a mettere mano pesantemente al portafoglio per adeguare gli impianti, non la prende con filosofia. Come Italo Decarli, intervistato da Claudio Cia, consigliere comunale della Civica per Trento, che presenterà sull'argomento anche un'interrogazione. 

 

 

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