Rossi telefona a Renzi: il governo corregge l'errore
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, commenta positivamente l'inserimento della clausola di salvaguardia all'interno del disegno di legge di riforma costituzionale adottato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 31 marzo. "È un lavoro in divenire - afferma Ugo Rossi - rispetto al quale è necessaria una costante attenzione, ma il fatto che il Governo abbia recepito immediatamente le nostre osservazioni è l'importante indicatore che l'intesa che abbiamo raggiunto tiene e che c'è un rispetto reciproco"
AGGIORNAMENTO
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, commenta positivamente l'inserimento della clausola di salvaguardia all'interno del disegno di legge di riforma costituzionale adottato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 31 marzo. "È un lavoro in divenire - afferma Ugo Rossi - rispetto al quale è necessaria una costante attenzione, ma il fatto che il Governo abbia recepito immediatamente le nostre osservazioni è l'importante indicatore che l'intesa che abbiamo raggiunto tiene e che c'è un rispetto reciproco".
Il riferimento è ad una prima formulazione del testo che, appariva - anche nella versione pubblicata sul sito governativo - non rispondente alle attese. "Si è trattato solo di un errore materiale - commenta Rossi - tant'è che già ieri sera ho sentito sia il presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, sia il sottosegretario alla presidenza, Graziano Del Rio e l'onorevole Gianclaudio Bressa, sottosegretario al ministero degli affari regionali. Renzi stesso mi ha confermato che si sarebbe provveduto a pubblicare al più presto la versione corretta del testo, cosa che è già avvenuta".
La clausola dunque c'è e il presidente della Provincia autonoma di Trento conferma la valutazione positiva: "Occorrerà però proseguire - ha aggiunto- con lo stesso spirito di collaborazione nell'affrontare ancora alcuni nodi per noi importanti. Margini di miglioramento insomma sono attesi sia con riferimento alle nuove funzioni del Senato, sia per definire con chiarezza il principio dell'intesa rispetto alla modifica degli statuti speciali"
LA NOTIZIA
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e del Ministro per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, ha approvato lo schema di Disegno di legge costituzionale "Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, la riduzione dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte seconda della Costituzione".
Il testo propone il superamento dell'attuale sistema bicamerale in favore di una maggiore efficacia nell'azione legislativa, il contenimento dei costi della politica, un rapporto più ordinato e meno conflittuale tra Stato e autonomie ordinarie e speciali. Il sistema parlamentare si articola, secondo il testo, in Camera dei Deputati e Senato delle Autonomie. La Camera, elettiva, è titolare del rapporto di fiducia con il Governo, esercita la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e di controllo dell'operato del Governo.
Il Senato delle Autonomie è composto dai rappresentanti eletti di Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano e da sindaci. Il numero complessivo di senatori sarà inferiore alla metà di quello attuale e i senatori non percepiranno indennità di mandato.
Ugo Rossi su Twitter scrive: "Così è inaccettabile. Manca la salvaguardia per le speciali. La faremo inserire. La strada è ancora lunga".