Sociologia, non ci sarà l'aula Rostagno
Niente aula intitolata a Mauro Rostagno nella storica facoltà di Sociologia dell'Università di Trento. A dirlo, dopo che la proposta era giunta da Marco Boato, amico di Rostagno nel movimento giovanile, con il plauso della moglie di Rostagno, Chicca Roveri, è la rettrice dell'Ateneo di Trento Daria De Pretis. Boato lo aveva proposto dopo la sentenza della corte d'assise di Trapani, che in settimana aveva condannato all'ergastolo due boss per l'omicidio del sociologo, avvenuto il 26 settembre 1988
Niente aula intitolata a Mauro Rostagno nella storica facoltà di Sociologia dell'Università di Trento.
A dirlo, dopo che la proposta era giunta da Marco Boato, amico di Rostagno nel movimento giovanile, con il plauso della moglie di Rostagno, Chicca Roveri, è la rettrice dell'Ateneo di Trento Daria De Pretis.
Boato lo aveva proposto dopo la sentenza della corte d'assise di Trapani, che in settimana aveva condannato all'ergastolo due boss per l'omicidio del sociologo, avvenuto il 26 settembre 1988.
Der Pretis ha accolto positivamente la sentenza che riscatta la figura di Mauro Rostagno e il suo impegno civile, e rimarrà nella memoria collettiva di questo Paese.
Ma la rettrice ha espresso perplessità sull'intitolazione ufficiale di un'aula, o altre simili forme di riconoscimento istituzionale da parte dell'ateneo.
«La cifra della presenza di Mauro Rostagno a Trento - ricorda - è quella della contestazione agli onori, ai riti e alle consuetudini accademiche. Intitolargli un'aula, una delle forme più alte e più tipiche degli onori e dei rituali accademici, credo non gli avrebbe fatto piacere. Sarebbe stato il primo a contestarla».