Rossi: sì al dialogo
«Il dibattito della riforma costituzionale deve essere veramente lungimirante e sapiente, scevro da tentazioni centralistiche ma anche da suggestioni localistiche. I lineamenti del nuovo Senato della Repubblica rivelano il giusto tentativo verso il contemperamento tra funzioni generali dello Stato e funzioni delle autonomie". Lo ha detto Ugo Rossi, al convegno "Regioni in Europa- Europa delle Regioni", al quale partecipano anche il premier Matteo Renzi e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio
TRENTO - "La riforma del Titolo V della Parte Seconda della Costituzione deve saper aprire la strada alla revisione del nostro Statuto speciale secondo la prospettiva di una revisione statutaria da realizzarsi secondo il principio dell'intesa e che sappia coniugare salvaguardia e ampliamento dei livelli di autogoverno anche dentro il nuovo quadro costituzionale". Lo ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, al convegno "Regioni in Europa- Europa delle Regioni", al quale partecipano anche il premier Matteo Renzi e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio.
"Il dibattito della riforma costituzionale deve essere veramente lungimirante e sapiente - ha aggiunto Rossi - scevro da tentazioni centralistiche ma anche da suggestioni localistiche. I lineamenti del nuovo Senato della Repubblica rivelano il giusto tentativo verso il contemperamento tra funzioni generali dello Stato e funzioni delle autonomie".
"La nostra esperienza autonomistica - ha poi detto Rossi - è all'attenzione ed è studiata anche in altre parti del mondo, in ragione del suo tratto esemplare che può favorire un'inseminazione feconda anche in altre realtà di cerniera o di conflitto locale. Ma questa esperienza noi vogliamo additarla anche al Governo e allo Stato italiano in questo particolare e importante passaggio di riordino costituzionale".
"Anche nella bufera finanziaria che ha investito il Paese negli ultimi anni - ha sottolineato Rossi - le Province autonome di Trento e di Bolzano e la Regione Trentino - Alto Adige/Suedtirol hanno mirato, non ad uno scontro con lo Stato per una difesa ottusa delle proprie prerogative, ma hanno cercato il dialogo, prospettando di farsi carico secondo equità e responsabile solidarietà degli oneri finanziari da ripartire tra le istituzioni del Paese per il risanamento della finanza pubblica"