«No riciclati politici nei cda» Polemiche su nomina Baggia
Trasporto pubblico: nuova governance e nuovi obiettivi. Le due società di trasporto di proprietà pubblica avranno due distinti consigli di amministrazione ma a farne parte saranno le stesse persone. Si attendono risparmi (150.000 euro all’anno d’ora in poi contro i 205.000 del precedente assetto) e integrazione di funzioni. Tra i rappresentanti della Provincia nel consiglio di amministrazione di Trentino Trasporti Spa e di Trentino Trasporti esercizio Spa c'è l’avvocato Monica Baggia
Trasporto pubblico: nuova governance e nuovi obiettivi. Le due società di trasporto di proprietà pubblica avranno due distinti consigli di amministrazione ma a farne parte saranno le stesse persone. Si attendono risparmi (150.000 euro all’anno d’ora in poi contro i 205.000 del precedente assetto) e integrazione di funzioni. Su proposta dell’assessore alle infrastrutture e all’ambiente Mauro Gilmozzi, la Giunta ha infatti designato, quali rappresentanti della Provincia autonoma di Trento nel consiglio di amministrazione di Trentino Trasporti Spa e di Trentino Trasporti esercizio Spa, l’avvocato Monica Baggia, indicata anche come presidente di tutte e due le società, l’ingegner Ezio Facchin, che in tutte e due le società avrà deleghe operative nel settore degli investimenti e delle strategie di programmazione e sarà vice presidente di Trentino trasporti Spa, e l’ingegner Marco Cattani, che in Trentino trasporti esercizio Spa sarà vice presidente e avrà deleghe nel campo della programmazione dei servizi in rapporto alle esigenze dei territori. La Giunta ha preso atto inoltre, condividendole, delle designazioni dei consiglieri di amministrazione avanzate dal Consiglio delle Autonomie; si tratta della dottoressa Maria Bosin, sindaco del comune di Predazzo, e del dottor Edoardo Arnoldi (nomina, questa, spettante al comune di Trento)
REAZIONI
«Siamo di fronte al solito vecchio sistema che francamente pensavo dimenticato. Invece sono stato purtroppo smentito nei fatti. E dire che il presidente della Provincia Ugo Rossi era stato abbastanza chiaro rispetto alle istanze di cambiamento per quanto riguardava le nomine nelle società pubbliche. Evidentemente erano solo parole perché i fatti dicono altro». Se non s'era capito, a Lorenzo Pomini , segretario generale della Cisl, non è piaciuta molto la proposta dell'esecutivo provinciale (da confermare oggi in giunta) di nominare Monica Baggia presidente di Trentino trasporti. Niente da dire sulle competenze da avvocato né sulla sua esperienza in azienda maturata nell'ultimo mandato come membro del consiglio di amministrazione. Semmai, quello che può stonare nel suo curriculum è la candidatura alle ultime elezioni provinciali nella lista del Pd (quinta dei non eletti). Quasi che la nomina a presidente di Trentino trasporti possa essere un premio di consolazione a chi ha portato voti alla coalizione, ma non abbastanza da essere eletta in Consiglio provinciale.
«Mi dispiace, ma non è un buon metodo - puntualizza Pomini - E dico che per il nominato entrare in un consiglio di amministrazione con un tale biglietto da visita non è il massimo. Per carità, può benissimo essere che questi "recuperati dalla politica" poi sviluppino della professionalità inaspettate, ma il dubbio resta sempre».
Ma la Cisl come si comporterà nel caso che il nome di Baggia venga effettivamente confermato oggi dalla giunta per la guida di Trentino trasporti? «Intanto vediamo come si comporta la Provincia. Poi decideremo. Certo in questo momento nel settore c'è parecchia carne al fuoco». Il riferimento è al caso dell'accordo sindacati - azienda sull'efficientamento e la produttività, ora in dubbio dopo che è mancato il quorum nel referendum di ratifica tra gli autisti.
«La prima cosa da dire - spiega Pomini dissentendo dalla Cgil - è che nei nostri referendum di solito non vengono mai posti minimi di quorum: come l'adesione al sindacato è libera, così la partecipazione ad una consultazione. Chi è contrario viene e vota no, mentre non partecipare è quasi l'espressione della volontà di non prendersi le proprie responsabilità». Su questo punto il segretario Cisl insiste parecchio. «Un atteggiamento del genere è sbagliato, perché ne va del proprio futuro. Sappiamo che l'esternalizzazione non sempre è una cosa buona perché porta con sé taglio del personale, taglio degli stipendi, peggioramento dei servizi. Quindi sarebbe stato importante per tutti i lavoratori partecipare al voto. Quindi non posso assolutamente essere d'accordo con il referente della Cgil Montani quando dice che ora sia la politica a decidere».
Guarda alla nomina in maniera positiva il segretario della Uil, Walter Alotti . «Noi - dice - chiedevamo un rinnovamento e direi che in parte c'è stato perché Baggia non è uno dei soliti pensionati. I requisiti tecnici li ha altrimenti non avrebbe potuto presentare la sua candidatura negli appositi elenchi, dopodiché vedremo se il suo sarà un ruolo veramente operativo o più di rappresentanza». Alotti giudica positivamente anche la scelta di genere, di una donna al vertice. «Certo - aggiunge - sarebbe meglio evitare le sovrapposizioni tra candidature politiche e incarichi di questo tipo, che possono essere visti come un risarcimento. Questa purtroppo non è una novità ed è uno dei motivi per i quali chiediamo da tempo una informativa più dettagliata sulle società partecipate. Vorremmo capire se c'è dietro alle scelte una regia o se si trovano di volta in volta le soluzioni del momento».