È iniziata la «caccia» ai vitalizi da restituire
È iniziata la «caccia» ai vitalizi da restituire. Il presidente del consiglio regionale Moltrer ha firmato i primi 20 decreti, su 87, per la richiesta di restituzione di una parte dei vitalizi attualizzati che erano stati anticipati ad altrettanti ex consiglieri regionali che già percepiscono l’assegno ogni mese. Si è iniziato dagli importi più alti e tra questi troviamo quelli di Pino Morandini, Mauro Delladio, Roberto Pinter, Luis Durnwalder, Mario Malossini Mauro Leveghi, Carlo Andreotti, Margherita Cogo. Roma non impugnerà la riformaI vitalizi degli ex consiglieriI vitalizi direttiI vitalizi di reversibilità
Sono stati firmati dal presidente del consiglio regionale Diego Moltrer i primi 20 decreti su 87 per la richiesta di restituzione - in base al ricalcolo previsto dalla nuova legge approvata a luglio - di una parte dei vitalizi attualizzati che erano stati anticipati ad altrettanti ex consiglieri regionali che già percepiscono l’assegno ogni mese.
«Abbiamo deciso - spiega Moltrer - come ufficio di presidenza di cominciare, per ragioni legate ai tempi per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi, dai venti che hanno ricevuto gli importi più alti. Poi ogni quattro-cinque giorni firmerò man mano gli altri decreti, sempre a gruppi di 15-20 alla volta perché gli uffici ci stanno mettendo giornate per predisporre tutti i singoli atti visto che non possiamo permetterci di sbagliare per non offrire appigli per i ricorsi e cerchiamo di fare le cose per bene».
Ora, questi primi venti ex consiglieri avranno tempo 90 giorni dalla notifica del decreto per restituire la quota che hanno ricevuto in eccesso rispetto al ricalcolo dell’attualizzazione effettuato con la nuova legge e che in parte era stata liquidata direttamente con un assegno ed è finita sul conto degli ex consiglieri e in parte è stata assegnata come quota del Fondo Family. In alternativa, entro questo stesso termine, possono impugnare il decreto del presidente Moltrer e presentare ricorso al Tar.
E c’è da scommettere che già tra questi primi venti destinatari ci sarà chi si rivolgerà al tribunale amministrativo per non restituire i soldi sperando che i giudici sollevino la questione di incostituzionalità delle nuove norme davanti alla Consulta.
Nell’elenco dei primi decreti figura infatti niente meno che Franz Pahl, presidente dell’Associazione degli ex consiglieri, che ha già annunciato in più occasioni di essere deciso a fare ricorso senza alcun dubbio e di voler aprire la strada ai colleghi con un «ricorso-tipo» che gli altri non dovranno fare altro che copiare.
La decisione di firmare un decreto individuale per ogni singolo ex consigliere comporta infatti che non basterà un unico ricorso cumulativo che impugna il provvedimento, ma ciascuno dovrà impugnare il suo. Accanto a Pahl ci sono anche l’ex deputato Oskar Peterlini e la trentina Claudia Piccoli, segretaria dell’Associazione, tra i più agguerriti nell’opporsi a questa legge che ritengono ingiusta e incostituzionale.
Ci sono poi gli ex consiglieri con i vitalizi attualizzati da record (per effetto del calcolo di età e numero di legislature) come i trentini Mauro Delladio e Pino Morandini, e l’ex presidente della Provincia di Bolzano, Luis Durnwalder. Per gli altri è solo questione di tempo, ma entro il mese tutti e 87 gli ex consiglieri saranno raggiunti dal decreto con richiesta di restituzione.
Il 24 settembre, invece, l’ufficio di presidenza si ritroverà per fissare i criteri su cosa fare per chi tra i 40 tra consiglieri ed ex consiglieri, che ora devono restituire per intero gli anticipi ricevuti e le quote del Fondo Family finché non avranno raggiunto l’età per ricevere il vitalizio, dirà di non poter restituire perché non ha più quei soldi.
«I consiglieri devono dimostrare di non poter restituire - spiega Moltrer - né di poter fare mutui per restituire i soldi. In questi casi dovremo decidere i criteri per una rateizzazione o la decurtazione di quando dovranno ricevere quando sarà il momento». A fine settembre saranno inviate le lettere anche per questi 40.
In totale nelle casse della Regione dovrebbero tornare 29 milioni: più di 10 milioni dagli 87 e 19 milioni dai 40.
Per ora, nessuno ha chiesto di rinunciare all’attualizzazione del vitalizio e tornare al vitalizio mensile intero.
Da Roma è intanto arrivato il via libera alla riforma dei vitalizi dei consiglieri regionali in Trentino Alto Adige. Il consiglio dei ministri ha infatti deliberato la non impugnativa delle leggi regionali n. 4 e 5, varati lo scorso 11 luglio dopo lunghe e aspre polemiche sulle cosiddette «pensioni d'oro».
I vitalizi degli ex consiglieri