Vitalizi, in diciotto hanno ridato 2,8 mln
Iniziano a rientrare nelle casse della Regione le quote di anticipi di vitalizi richieste ai consiglieri e agli ex. Per ora, su 45 decreti di restituzione già inviati (altri 8 sono stati siglati ieri dal presidente del Consiglio regionale Diego Moltrer), le restituzioni sono state effettuate da 18 consiglieri. Di questi, però, una decina avevano già dichiarato o effettuato prima della legge l'intenzione di restituire. E all'appello ne mancano altri 109 (in totale sono 127 quelli chiamati alla cassa)
Iniziano a rientrare nelle casse della Regione le quote di anticipi di vitalizi richieste ai consiglieri e agli ex. Per ora, su 45 decreti di restituzione già inviati (altri 8 sono stati siglati ieri dal presidente del Consiglio regionale Diego Moltrer), le restituzioni sono state effettuate da 18 consiglieri. Di questi, però, una decina avevano già dichiarato o effettuato prima della legge l'intenzione di restituire. E all'appello ne mancano altri 109 (in totale sono 127 quelli chiamati alla cassa). Tra i grandi restitutori, per chiamarli così, cioè tra i 20 ex consiglieri che devono ridare più di 180.000 euro netti alla Regione, solo Mauro Leveghi ha provveduto a ridare i 227.000 euro circa richiesti. In totale, finora sono circa 2,8 milioni di euro quelli restituiti: circa il 10% del totale che la Regione, entro la fine dell'anno quando saranno scaduti i termini per tutti e 127 i decreti di restituzione partiti o in partenza, intende recuperare da consiglieri ed ex, ovvero circa 29 milioni di euro. Tra i primi 18 a restituire i trentini sono pochi: in totale 5 contro i 13 del Sudtirolo.
Il presidente del Consiglio Regionale Diego Moltrer invita ad avere un po' di pazienza. «Il fatto che su 53 decreti firmati abbiano risposto in 18 per me è motivo di una prima soddisfazione - afferma Moltrer - E alcuni li hanno ricevuti solo alcuni giorni fa. La speranza è che ci siano più persone che capiscono il senso della legge e rispondono come gli altri. Per quanto mi risulta, finora per iscritto nessuno ha contestato e sui ricorsi ci sono state prese di posizione sulla stampa ma per adesso non ci sono ricorsi».
A rispondere positivamente alla richiesta dei primi 20 che hanno ricevuto il decreto, finora è stato solo Leveghi. Accanto a lui, tra i 18 a restituire, ecco Erich Achmüller (249.916 euro), Anna Cristina Kury (250.946 euro), Tarcisio Andreolli (104.699 euro) e Rosa Werth (162.499 euro) che hanno versato la quota richiesta in totale in contanti. Si tratta di 768.000 euro circa, da cui andranno detratti i soldi che verranno ridati a Andreolli e Kury che hanno restituito più di quanto richiesto dalla riforma dei vitalizi, avendolo fatto prima dell'approvazione della legge. A restituire quanto richiesto autorizzando il taglio del fondo family ci sono Antonio a Beccara (87.667 euro), Tarcisio Grandi (210.764 euro), Mauro Leveghi (227.366 euro) e Alessandra Zendron (228.933 euro) per un totale di 754.000 euro lasciati alla Regione. Tra chi non ha ancora l'età per il vitalizio e deve restituire tutto l'anticipo in contanti ecco che a rispondere finora sono stati in dieci: Sabine Kasslatter (285.143 euro), Pius Leitner (364.003 euro), Martha Stocker (234.215 euro), Florian Mussner (48.486 euro), Hans Heiss (45.212 euro), Riccardo Dello Sbarba (37.250 euro), Richard Theiner (139.789 euro), Maria Luisa Gnecchi (38334 euro), Vicenzo Passerini (49.901 euro) e Thomas Widmann (43.940 euro) . In totale 1 milione 286.000 euro. La parte del fondo family resta alla Regione e, per i consiglieri che hanno diritto all'anticipo, essi lo avranno in contanti quando arriveranno all'età necessaria per ottenerlo.
Due gli aspetti da notare in questo primo elenco: il fatto che, appunto, uno solo tra i primi 20 toccati dai decreti e che devono in complesso oltre 5,3 milioni di euro ha risposto. Da questi ex, come Mauro Delladio o Pino Morandini, restano ancora 5,1 milioni da recuperare.
«Ha risposto solo Leveghi? - risponde Moltrer - Il fatto è che devono fare una verifica sul 730, ma nessuno a livello scritto ha detto che non restituisce. Dobbiamo poi dire che hanno 90 giorni di tempo per rispondere ai decreti. Entro 15 giorni saranno inviati tutti i 127 in previsione». Passato questo tempo, agli ex che devono restituire arriveranno i decreti, ma questa volta penali e ingiuntivi.