In estate i danni, seppur consistenti tra infissi forzati e apparecchi danneggiati, non erano stati troppo gravi. Questa volta invece i responsabili dell'intrusione hanno reso inservibili gli apparecchi, costringendo il personale della ditta che si occupa della distribuzione e manutenzione ad un lungo intervento per cercare di ripararle. Non solo: in costante ricerca di soldi, i malviventi hanno anche messo a soqquadro l'ufficio utilizzato dall'Avis trentina per i propri soci.
Un blitz, quello dei responsabili dell'intrusione, che ha così avuto ripercussioni anche sulla generosa attività dei donatori, come ha confermato anche il delegato territoriale di Progetto Trentino Roberto Cosi, recatosi ieri a donare il sangue: «Abbiamo dovuto attendere per oltre un'ora rispetto al solito, perché è stato necessario risistemare tutto. È vergognoso che vengano prese di mira anche realtà come queste».