Il ragazzo morto sul Bondone Tomasi: mancavano transenne
«Non è stata solo l'imprudenza di un ragazzo». Diego Tomasi, il Grillo del Bondone, ha presentato ai carabinieri di Candriai un esposto
«Non è stata solo l'imprudenza di un ragazzo». Diego Tomasi, il Grillo del Bondone, ha presentato ai carabinieri di Candriai un esposto per denunciare le gravi carenze nelle norme di sicurezza e prevenzione sulle piste della montagna trentina.
Tomasi fa notare che quando Alfred Bjra, il ragazzo polacco in settimana bianca con un gruppo di coetanei, nel pomeriggio del 26 febbraio scorso precipitò nel burrone nei pressi della stazione di monte della seggiovia 3-Tre non c'erano a bordo pista le reti di protezione. Reti comparse improvvisamente nei giorni successivi, sostiene Tomasi che ha supportato questa affermazione consegnando ai militari dell'Arma documentazione fotografica.
Il Grillo, che è maestro di sci, consigliere circoscrizionale del Movimento 5 Stelle e che in passato ha gestito sul Bondone una sciovia, ricorda come negli anni Novanta, quando sulle piste facevano soccorso e controllo sicurezza la Polizia e i Carabinieri, agli impiantisti veniva imposto di recintare i punti pericolosi e predisporre idonea segnaletica. E tra i punti ad alto rischio indica proprio il crinale della pista Lavaman Alto. «Crinale oltre al quale c'è il baratro, dove è caduto il ragazzo polacco» afferma Tomasi nel suo esposto. E aggiunge: «Non è vero, come è stato detto, che aveva superato le transenne per fare una foto, semplicemente perché sul posto non vi era alcuna transenna».
A suo dire, e lo scrive nell'esposto denuncia, sarebbero diversi e ripetuti i comportamenti di scarsa attenzione alla sicurezza degli utenti sulle piste del Bondone. Cita il precedente del 2009, quando un giovane precipitò dal viadotto della Gran pista Rocce Rosse sulla strrada sottostante salvandosi per miracolo. Anche in quel caso - ricorda - le reti di protezione furono installate subito dopo. Cita, e fornisce anche qui le fotografie, episodi di «invasione» delle piste con battipista e motoslitte durante l'orario di apertura con pericolo per l'incolumità degli sciatori. E ricorda come in un paio di occasioni in passato degli sciatori furono dimenticati sugli impianti a fine giornata. «Con questo esposto - conclude - voglio far luce sulle responsabilità dei gestori degli impianti e delle piste scoprendo illegalità e malcostume».