Orrido, lavori di messa in sicurezza presto finiti
In futuro saranno possibili le visite
Si concluderanno il prossimo inizio novembre i lavori di sistemazione e di messa in sicurezza del percorso pedonale per raggiungere l'Orrido di Ponte Alto, una delle attrazioni naturali (dotata comunque di significative opere di contenimento artificiali) maggiormente frequentate nella Trento d'inizio Novecento.
L'intervento, ad opera dei Bacini imbriferi montani (Bim), potrebbe riportare il sito ai fasti del passato, quando la profonda forra, con la sua cascata di quasi 60 metri d'altezza, era meta di escursioni giornaliere da parte della popolazione locale. In realtà, i lavori in corso, costati complessivamente 600mila euro e ritardati lungamente in ragione dell'entrata in vigore del cosiddetto Patto di stabilità tra Stato e autonomie locali, non sono tanto finalizzati al ripristino del percorso pedonale, quanto volti a mantenere in perfetto stato di funzionalità le opere idrauliche presenti, visto che le più recenti risalgono al periodo austro-ungarico (le più antiche sono state realizzate addirittura nel XVI secolo).
Quanto effettuato ha tuttavia permesso anche di rendere nuovamente agibili il sentiero e le scalinate che conducono, dalla strada, sino al suggestivo ballatoio collocato a lato della cascata. E una possibile riapertura, di cui si discute da diverso tempo, potrebbe rappresentare un'occasione per rilanciare la zona dal punto di vista turistico, anche in considerazione della grande attesa fra la popolazione della circoscrizione dell'Argentario.
Ad ogni modo, come confermatoci dall'assessore all'ambiente Andrea Robol, la conclusione dell'intervento di ripristino non comporterà una fruibilità immediata del sito, che comunque potrebbe avvenire entro la primavera del prossimo anno. Data la pericolosità del luogo, l'amministrazione comunale ha infatti deciso di affidare ad un ente terzo la gestione delle visite.
Nei mesi scorsi, si era parlato dell'Ecomuseo dell'Argentario, quale realtà in grado di assicurare tale servizio. «Per il momento - ci ha però spiegato la direttrice Lara Casagrande - i contatti sono stati solamente a livello informale, sebbene sia già stato presentato un progetto di massima per la gestione dell'Orrido. Se la cosa dovesse andare a buon fine, prevediamo di assumere un paio di persone per le visite guidate (il weekend per il pubblico, durante la settimana per le scolaresche). Inoltre, abbiamo ipotizzato anche una collaborazione con il Muse e con il dipartimento universitario di ingegneria ambientale per la realizzazione del materiale informativo, come pannelli, pubblicazioni e brochure. Ora aspettiamo solo un'indicazione da parte dell'amministrazione».