Valle dei Laghi, 659 firme per un asilo nido pubblico

Continua la «battaglia» delle mamme per avere un asilo nido a prezzi «normali» in valle.
Ieri è stata presentata al Presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti la petizione per l’apertura di un asilo nido nel Comune Vallelaghi. L’obiettivo è di arrivare, in tempi ragionevoli, ad avere un asilo nido comunale nel Comune di Vallelaghi, aperto anche ai genitori dei comuni limitrofi che ne abbiano necessità, soprattutto per contenere i costi che oggi sono pesanti e arrivano ai 2800 euro ogni 8 mesi per bambino. 
Per questo motivo un gruppo di genitori, con la collaborazione della presidente dell’associazione «Genitori Valle dei Laghi insieme» aveva promosso una petizione, intitolata «Asili nido comunali per la Valle dei Laghi», in calce alla quale hanno posto la loro firma 659 abitanti della zona. La petizione è stata consegnata ieri pomeriggio al Presidente del Consiglio dai rappresentanti dei genitori, Sara Magotti e Terence D’Andrea, che hanno riassunto i perché di questa raccolta di firme. 
 
Attualmente una società privata gestisce un servizio di asilo nido per i bambini nel Comune di Vallelaghi, ma il costo dei buoni di servizio è alto e, come hanno ricordato i due genitori presenti oggi a palazzo Trentini, si arriva a cifre, appunto 2.800 euro ogni 8 mesi, che appesantiscono non poco i bilanci delle famiglie. I confronti con gli asili nido comunali, ad esempio quello di Lavis dove per lo stesso periodo i genitori pagano 1.700 euro o di Cles dove ne pagano 1800, parlano chiaro.
 
Il Presidente Dorigatti ha ricordato che la petizione, dopo un primo controllo dell’ufficio legale, sarà sottoposta alla valutazione dell’Uffici di presidenza del Consiglio e inviata alla Quinta commissione che ascolterà i proponenti e i soggetti interessati.
L’iniziativa delle mamme era partita durante la campagna elettorale comunale «per aprire le orecchie a qualcuno, che finge di non sentire». 
Matteo Gardumi e Sara Magotti erano stati i primi a muoversi. Con il testo «Asili nido comunali per Valle dei Laghi» si erano indirizzati ai sindaci dei nuovi comuni di Madruzzo e Vallelaghi, nei municipi di Lasino e a Vezzano, come pure all’attuale amministrazione di Cavedine, con quattro richieste perentorie: la creazione immediata di un fondo per le famiglie con figli fino ai 3 anni d’età; la realizzazione «più celere possibile» di asili nido comunali che sostengano le spese correlate ai servizi per la prima infanzia; l’attuazione di un progetto di affidamento degli infanti durante l’estate; l’accessibilità a tale servizio anche a residenti nei comuni limitrofi che versino in condizioni di comprovata necessità. 
 
«È un atto di forza per poter avere finalmente un asilo comunale in questa valle (strutture private esistono a Padergnone e a Terlago) e qualcosa di alternativo al servizio di Tagesmutter, che non è la soluzione giusta perché improponibile a famiglie con reddito medio basso», aveva precisato Magotti accennando al rischio di emarginazione sociale cui sono costrette alcune famiglie impossibilitate ad accedervi. «Il servizio richiesto è perfettamente attuabile, come dimostrano altre realtà della Provincia». 
Più volte il presidente della giunta provinciale, Ugo Rossi, in sede di illustrazione del bilancio di previsione ha citato la necessità di creare un nido in valle. Ma in Valle dei Laghi, che pure si vanta del marchio «Family in Trentino», stanno ancora aspettando.

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