«Salviamo gli alberi di viale Trento» Le 47 piante saranno abbattute per la riqualificazione della via
«Giù le mani dagli alberi di viale Trento». Questo il messaggio che il neonato comitato spontaneo di cittadini, costola del recente gruppo Facebook «Salviamo gli alberi di viale Trento», manda all'amministrazione Valduga. Messaggio corredato della promessa esplicita di un prossimo salto di qualità della protesta. «Sono stata contattata da moltissime persone - dichiara Ornella Guerra , che ha creato il gruppo Fb - e da alcune associazioni trentine attive nella difesa dell'ambiente. Giovedì sera, alle 20.30 in Piazza della pace, organizzeremo un incontro pubblico per rilanciare il nostro messaggio di allarme per il destino di viale Trento e per decidere come portare avanti la protesta».
La mobilitazione dal basso riguarda il progetto comunale ( vedi l'Adige del 14 giugno ) di riqualificazione di viale Trento. Un progetto ambizioso, diviso in due lotti (il primo da via Chiocchetti a via Mascagni, il secondo da via Mascagni a via Brione) dal costo complessivo di 880mila euro (440mila più 400mila euro). L'intervento sarà finanziato con parte dei fondi sottratti al patto di stabilità dalla manovra provinciale: in tutto 5 milioni e 420 mila euro che devono essere impiegati entro la fine dell'anno. Nello specifico il progetto prevede il rifacimento completo dei marciapiede e delle ciclabile del lato est del viale. Nel ridisegnare la ciclabile, ha spiegato l'assessore ai Lavori Pubblici Beppino Graziola in occasione della presentazione del progetto alla circoscrizione nord, «si è voluto evitare un rettilineo troppo lungo, creando delle anse che costringano i ciclisti a rallentare». Il progetto punta a superare anche i rischi rappresentati dalle intersezioni tra la strada ed il marciapede: «Oggi l'automobilista che, ad esempio, entra alla coop si ferma sulla pista ciclabile, ma non vede chi sta passando, poiché entra in diagonale.
Questo è il limite urbanistico di viale Trento. Nel progetto gli attraversamenti sono stati accorpati, ma allo stesso tempo si è dato più spazio alle macchine che vogliono impegnare l'incrocio. L'automobilista è costretto a fermarsi perché deve entrare perpendicolarmente, per cui si allarga la visuale del conducente. Una strategia che evita situazioni di insicurezza».
Fin qui tutto bene. Il problema però sta negli alberi che attualmente caratterizzano il lato est del viale: 47 piante (28 ippocastani, 17 liriodendri e due tigli) che dovranno essere abbattute per permettere l'intervento. «Si tratta - spiega ancora Graziola - di piante che una perizia del dottor Maresi della Fondazione Mach indica in parte malate, in parte non belle. L'abbattimento però sarà seguito da una nuova fase di piantumazione, che porterà il lato est ad essere più uniforme con il lato ovest (riqualificato, questo, all'epoca del sindaco Valduga senior, ndr ). Pianteremo nuovi alberi, a distanza di dieci metri l'uno dall'altro. Alla fine il saldo sarà positivo, avremo più alberi di ora».
Il comitato per la salvaguardia degli alberi di viale Trento non condivide l'analisi dell'assessore. «La perizia della fondazione Mach dice che solo due alberi sono da tagliare, gli altri potrebero essere salvati. Il progetto prevede di sostituire la doppia fila attuale di alberi con dei nuovi alberelli, uno ogni dieci metri: ma questo vorrebbe dire eliminare tutta l'ombra che oggi garantisce che il lato est di viale Trento sia meta di passeggiate ed importante ambiente di socialità per gli abitanti del quartiere. Basta guardare le condizioni attuali del lato ovest: gli alberelli che hanno piantato dieci anni fa giusto ora iniziano a fare un po' di ombra, comunque insufficiente a dare frescura. E infatti il lato ovest della via da dieci anni è deserto, nessuno ci va a passeggio. Mi sembra assurdo che vogliano ridurre nelle stesse condizioni anche il lato est. Non hanno pensato alle famiglie, alle mamme con passeggini e agli anziani che quotidianamente vivono la strada?».
«Io sono una "signora nessuno" - sottolinea Guerra - ma vivo da sempre al Brione e in trent'anni ho visto questi alberi crescere con me. Mi ferisce il poco rispetto dimostrato da questa amministrazione, dove ci dovrebbero essere anche esponenti dei Verdi, verso il verde pubblico. Prima tagliano gli alberi di via Benacense, poi le magnolie davanti alle Regine Elena in via Dante, ora intendono segare via gli alberi di viale Trento, così da fare da Lizzana a S.Ilario un unico vialone spoglio. Questa era l'amministrazione che parlava di condivisione delle scelte, invece hanno fatto i sotterfugi, visto che nessuno nel quartiere ne sapeva niente di questo».