I numeri della città di Trento: abitanti sempre più vecchi e soli e migranti in calo, moltissimi dell'Est
Trento è una città sempre più vecchia, con una popolazione che vive in gran parte in famiglie di un solo componente. L’immigrazione straniera, che poteva dare una mano a elevare il saldo naturale, è in calo dal 9 al 7 pèer cento. Al contrario, cresce costantemente il nuemro dei giovani trentini che emigrano all’ìestero, in gran parte in Gran Bretagna.
È il quadro del consueto report del Servizio Sviluppo economico, studi e statistica del Comune di Trento, Ufficio studi e statistica. Un quadro che conferma i trend degli ultimi anni, ed anche i trend nazionali da cui Trento non si discosta.
Al 31 dicembre 2018 la popolazione nel Comune di Trento è di 118.288 residenti di cui 56.982 maschi (48,2%) e 61.306 femmine (51,8%). Rispetto all’anno 2017 si è verificato un incremento pari a +291 residenti (+0,2%). Però la popolazione residente ha registrato un saldo naturale negativo (-149 persone, il che vuol dire che i morti sono stati 491 più dei nuovi nati); il saldo migratorio, inteso come differenza tra gli iscritti ed i cancellati, è stato positivo (+831 persone) mentre il saldo relativo alle altre variazioni è stato negativo (-391 persone). I nati residenti nel 2018 sono stati 906, cioè 77 in meno rispetto al 2017. Il numero di nati con cittadinanza straniera è pari a 204 individui e corrisponde al 22,5% del totale dei nati; il numero dei nati con cittadinanza straniera è rimasto sostanzialmente identico a quello dell’anno precedente; mentre i nati con cittadinanza italiana subiscono un calo passando da 781 nel 2017 a 702 nel 2018.
Nel corso del 2018 si sono verificati 1.055 decessi di persone residenti. Rispetto all’anno precedente ci sono stati 103 morti in meno.
Il tasso generico di natalità (rapporto tra il numero dei nati vivi e la popolazione media residente, moltiplicato per mille) nel 2018 è pari a 7,7‰ ed è diminuito rispetto all’anno precedente (8,4‰).
Nel 2018 sono stati 3.794 i cittadini che sono stati iscritti all’anagrafe di Trento acquisendo la residenza - provenienti da altri comuni del Trentino, da altre province, e dall’estero - ai quali vanno aggiunte altre 274 persone che sono state iscritte d’ufficio.
L’analisi delle iscrizioni per cittadinanza mette in evidenza che sul totale delle iscrizioni il 57,6% fa riferimento a cittadini italiani ed il restante 42,4% a cittadini stranieri. Nell’anno 2018 le iscrizioni provenienti da altri comuni della provincia rappresentano il 37,3%, quelle provenienti da altre province il 37,0% ed infine quelle provenienti dall’estero il 25,6%.
Nel 2018 sono stati 2.963 i cittadini che sono stati cancellati dall’anagrafe di Trento - con destinazione in altri comuni del Trentino, altre province, ed estero - ai quali vanno aggiunte altre 665 persone che sono state cancellate d’ufficioi. Per quanto concerne le cancellazioni per l’estero il valore riferito agli italiani è pari all’81,5% mentre il restante 18,5% è riferito agli stranieri. Mostrano un maggior peso percentuale le cancellazioni per l’estero che passano dal 9,1% al 13,7%.
In riferimento al luogo di provenienza o di destinazione dei flussi migratori si nota che il Comune di Trento cede ad altri comuni della provincia più abitanti di quanti ne riceva, registrando, nel 2018, un saldo migratorio negativo pari a -241 persone. I comuni verso i quali si registrano i saldi negativi più consistenti sono: Lavis (-75), Altopiano della Vigolana (-37), Levico Terme (-31), Calliano (-28), Pergine Valsugana (-25), Aldeno (-24), Civezzano (-23), Arco (-22), Caldonazzo(-18).
Il movimento con le altre province italiane presenta nel 2018 un saldo positivo di +504 unità. I movimenti migratori con l’estero registrano un saldo migratorio per l’anno 2018 pari a +568 persone. I Paesi con il saldo migratorio maggiore sono, in ordine decrescente: Pakistan (+114), Moldova (+63), Albania e Brasile (entrambi +50), Nigeria (+46), Romania (+40), Senegal (+26), Bangladesh, India e Marocco (tutti con +25).
L’analisi della popolazione residente per fasce di età, ovvero per gli intervalli temporali che consentono di caratterizzare le diverse tappe della vita, viene effettuata in termini di incidenza della singola fascia sulla popolazione totale evidenziando le variazioni rispetto all’anno precedente. Si rileva quindi che: i bambini in età da 0 a 14 anni sono il 13,7% (16.158) con una diminuzione di -215 unità; i giovani nella fascia da 15 a 29 anni sono il 15,8% (18.696) con un aumento di +128 unità; gli adulti nella fascia centrale da 30 a 44 anni sono il 18,4% (21.804) con una diminuzione di -298 unità; gli adulti nella classe 45 – 64 anni sono il 29,2% (34.606) con un aumento di +171 unità; gli anziani con 65 anni e oltre risultano essere il 22,9% (27.060) con un aumento di +539 unità.
L’indice di vecchiaia, cioè il rapporto percentuale tra la popolazione con 65 anni e oltre e quella tra 0 e 14 anni, è un indicatore che permette di misurare l’incidenza della popolazione convenzionalmente definita come anziana su quella giovanile. I valori superiori a 100 indicano uno squilibrio nel senso di un maggior peso degli appartenenti alla popolazione anziana. Questo indice assume valori assai diversificati in ambito cittadino: infatti a livello comunale il dato riferito all’anno 2018 è uguale a 167,5 mentre i valori delle circoscrizioni passano da valori decisamente più elevati, come nel caso di S. Giuseppe – S. Chiara (247,0), Sardagna (218,4) e Villazzano (213,8) a valori molto più bassi, come quelli di Meano (113,2) e Gardolo (118,7)
E’ necessario tener presente che l’indicatore è influenzato dalla presenza delle Residenze sanitarie assistenziali (RSA), che sono collocate nelle circoscrizioni di Gardolo, Bondone, Povo, Villazzano, Oltrefersina e S.Giuseppe-S.Chiara.
Osservando le componenti maschile e femminile per ciascuno stato civile si possono effettuare alcune considerazioni: il valore riferito ai coniugati/e cala da 45,5% a 42,4%, il valore relativo alle persone celibi/nubili aumenta da 40,1% a 41,7%, il valore inerente ai vedovi/e diminuisce da 6,8% a 6,4%, ed infine quello relativo ai divorziati/e aumenta dal valore di 2,9% al 4,0%.
Al 31 dicembre 2018 nel Comune di Trento vivono 53.732 nuclei familiari, con un aumento di 196 unità (+0,4%) rispetto all’anno precedente. L’incremento delle famiglie è ascrivibile principalmente all’aumento dei nuclei con due componenti (+162 unità, pari a +1,1%), a quelle unipersonali, ovvero famiglie di un solo componente (+125 unità, pari a +0,6%).
Le famiglie suddivise per numero di componenti sono così ripartite: 21.720 nuclei unipersonali (pari al 40,4% delle famiglie residenti), 14.591 famiglie formate da due componenti (27,2%), 8.193 nuclei composti da 3 componenti (15,2%), 6.764 nuclei con 4 componenti (12,6%) ed infine 2.464 unità familiari formate da 5 e più componenti (4,6%).
La dimensione media familiare a livello comunale si attesta anche quest’anno sul valore di 2,2 componenti.
Sono aumentate le famiglie composte da un solo individuo, le famiglie con due componenti sono sostanzialmente stabili, mentre sono progressivamente diminuite quelle composte da tre e quattro componenti. Su 21.720 nuclei la componente femminile rappresenta il 57,3% (12.449 nuclei) mentre quella maschile il 42,7% (9.271 nuclei).
Gli stranieri? I dati dicono che non c’è alcuna «invasione africana», bensì la gran parte degli stranieri che vivono a Trento sono provenienti dalla Romania, dal Pakistan e in genere dai Paesi dell’Est (compresa Albania, Ucraina e Moldova). Al 31 dicembre 2018 la popolazione straniera nel Comune di Trento è di 13.618 residenti di cui 6.644 maschi (48,8%) e 6.974 femmine (51,2%). Rispetto all’anno 2017 si è registrato un aumento di 359 persone, pari a +2,7%.
I cittadini stranieri costituiscono l’11,5% della popolazione di Trento.
La popolazione straniera ha registrato un saldo naturale positivo (+178 persone); il saldo migratorio, inteso come differenza tra gli iscritti ed i cancellati, è stato positivo (+831 persone) mentre il saldo altre variazioni(*) è stato negativo (-279 persone).
Oltre a queste movimentazioni si deve tenere in considerazione il dato riferito alle acquisizioni di cittadinanza, pari a 371 persone, che influenza la diminuzione di pari importo del numero di stranieri.
Nel corso dell’ultimo decennio l’incidenza percentuale degli stranieri sul totale della popolazione residente è passata dal 10,5% dell’anno 2009 all’attuale 11,5%.
Le Nazioni più rappresentate. Il 54,0% degli stranieri proviene dall’Europa: di questi 3.234 provengono da paesi appartenenti all’Unione europea e 4.071 dai paesi dell’Europa centro-orientale. Il secondo continente di provenienza è l’Asia con 2.697 persone; seguono l’Africa (2.582), America (1.055) e Oceania (6). In particolare le dieci nazioni più rappresentate sono: Romania (2.216), Pakistan (1.265), Albania (1.156), Moldova (1.022), Ucraina (997), Marocco (782), Cina (414), Tunisia (377), Macedonia (301) e India (276).
Considerando soltanto le prime tre posizioni, per la componente maschile al primo posto c’è la Romania, seguita dal Pakistan e poi dall’Albania mentre per la componente femminile al primo posto c’è la Romania, seguita dall’Ucraina e dalla Moldova.
Gli stranieri residenti si caratterizzano per una struttura demografica giovane: infatti il 72,5% degli stranieri ha meno di 45 anni. Mettendo a confronto la stessa fascia d’età per i soli residenti con cittadinanza italiana, la percentuale di persone con meno di 45 anni è invece pari al 44,7%.
Le circoscrizioni con il maggior numero di stranieri in valore assoluto sono quelle del centro urbano (Oltrefersina, S. Giuseppe – S. Chiara e Centro Storico – Piedicastello) con un totale di 8.389 persone e la circoscrizione di Gardolo con 2.913 persone. La circoscrizione di Gardolo rileva infatti la percentuale maggiore, pari al 19,6%, seguita da Centro Storico e Piedicastello con il 18,6% e dalla circoscrizione di S. Giuseppe – S. Chiara con il 13,5%. Quelle invece dove sono presenti meno stranieri sono le circoscrizioni di Villazzano (3,2%) e Meano (3,3%).
Quante sono le persone residenti ultracentenarie?
Al 31 dicembre 2018 vivono nel Comune di Trento 23 ultracentenari di cui 5 maschi e 18 femmine (cinque persone in meno rispetto al 31 dicembre 2017 quando erano 28).
Quali sono i nomi propri ed i cognomi più diffusi? Quali sono i nomi utilizzati con maggior frequenza per i nati dell’anno 2018? Per i bimbi di genere maschile nati nell’anno 2018 i nomi scelti con la frequenza più numerosa sono Leonardo (24), Federico e Riccardo (entrambi 11), Francesco (10). Per le femmine invece prevalgono i nomi Anna (16), Sofia (12), Alice e Beatrice (entrambe con numerosità pari a 11).
Tra i nati 2018 con cittadinanza straniera i nomi più utilizzati sono stati rispettivamente per i maschi Muhammad/Mohammed (6) e Aron con una frequenza uguale a 4, e per le femmine Adele, Alessia, Bianca e Sofia (tutte con frequenza uguale a 2).
Il nome femminile più diffuso è Maria con 1.156 cittadine e con un’età media uguale a 51,4 anni, mentre il nome maschile più diffuso è Andrea con 1.584 cittadini ed un’età media pari a 41,9 anni.
Fra gli stranieri il nome femminile più frequente è Maria che compare 93 volte; di queste persone la cittadinanza è rumena (42 persone), moldava (39 persone), mentre dodici provengono da altri Paesi. Il nome maschile più frequente è Muhammad che compare 61 volte. Sessanta cittadini con nome Muhammad hanno la cittadinanza pakistana mentre una persona ha la nazionalità di un altro Paese.
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