Discarica abusiva a Trento nord con eternit e rifiuti chimici
I finanzieri della compagnia di Trento e gli agenti del Nucleo operativo ambientale della Polizia locale di Trento-Monte Bondone hanno sequestrato alla periferia nord del capoluogo, un’area di circa 1000 metri quadri, situata tra via Maccani e la circonvallazione e pertinenza di una ditta di costruzioni, di fatto adibita a deposito incontrollato di rifiuti pericolosi e generici, sparsi e accatastati in modo disordinato ed esposti alle intemperie (eternit, materie plastiche e gomma, materiali di risulta provenienti da demolizioni edilizie, barattoli contenenti olii di vario genere, contenitori di agenti chimici e componentistica meccanica ed elettronica di ogni tipo, tutti materiali classificati quali rifiuti speciali).
L’operazione di servizio è scaturita dall’attività di controllo del territorio quotidianamente svolta dai Finanzieri di Trento e dagli agenti di Polizia Locale del capoluogo i quali avevano individuato, nel corso delle attività di perlustrazione della zona industriale e dei sobborghi cittadini, un’area recintata nonché uno spazio privato con presenza di vegetazione, evidentemente divenuto un accumulo di rifiuti.
I successivi approfondimenti hanno consentito di appurare che l’area era regolarmente di proprietà e quindi nella disponibilità di una ditta operante nel settore edile.
Martedì scorso, 16 aprile, è stato svolto l’intervento, con la ricognizione dei luoghi, anche immediatamente circostanti l’area occupata dal materiale di scarto; al termine delle operazioni, nell’area sono state inventariate circa cento tonnellate di materiale illecitamente stoccato, tra cui rifiuti pericolosi, il tutto sparso e accatastato in modo disordinato ed esposto alle intemperie, fatto questo che ha contribuito ad accelerare il deperimento dei materiali presenti e a creare potenziale pericolo ambientale.
Il rappresentante legale della società proprietaria del terreno adibito a discarica abusiva, un trentino di 59 anni, è stato denunciato quale responsabile di gravi reati ambientali e l’intera area è stata sottoposta a sequestro.
Ora verranno effettuate le analisi chimiche dei terreni sequestrati per valutare il livello di inquinamento e di tossicità raggiunto nonché il potenziale pericolo per i residenti della zona, mentre le Fiamme Gialle della Compagnia di Trento procederanno ad individuare le eventuali violazioni di natura tributaria correlate all’attività svolta sul sedime industriale attualmente sotto vincolo giudiziario.
Sono inoltre in corso gli accertamenti per il recupero delle tasse sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani dovuta in base alle leggi nazionali e provinciali anche da chi eserciti, come in questo caso, l’attività di deposito non autorizzato di rifiuti.