La fontana del Nettuno in sofferenza Via libera a 6 mesi di restauro
Lavori al via per salvare la Fontana del Nettuno, simbolo di Trento. L’ok al progetto del Comune di Trento è arrivato dalla Sovrintendenza provinciale per i beni culturali.
Si tratta di un intervento d’urgenza per la Fontana del Nettuno di piazza Duomo che rimarrà a secco dal marzo 2020 fino alla fine dei lavori, prevista per fine settembre del prossimo anno. Dopo i problemi rilevati alla fine del 2018, quando una parte dell’opera scultorea, era caduta, ora il Comune ha deciso di intervenire in maniera importante sul simbolo per antonomasia della città. L’operazione di restauro e rafforzamento della fontana durerà sei mesi e dovrebbe partire nel mese di marzo del prossimo anno. Visto che l’acqua normalmente viene aperta in occasione di San Giuseppe, per il prossimo anno, dopo la chiusura invernale, l’acqua tornerà, se tutto va bene, a fine settembre.
Saranno quindi effettuati interventi di pulitura, consolidamento delle parti lesionate, il rifacimento di stuccature e ricostruzioni irrecuperabili e un trattamento protettivo finale. Il progetto esecutivo per i lavori di restauro dovrebbe costare attorno ai 175.000 euro.
La natura dei lavori è tale da necessitare di una stagione favorevole; molte lavorazioni hanno bisogno di temperature miti e un cantiere asciutto. La durata dei lavori è stimata in 6 mesi a partire, si ipotizza, da fine marzo 2020: viene quindi previsto che a San Giuseppe 2020 non sia programmata la consueta apertura dell’acqua della fontana, rimandando alla conclusione dei restauri.
Il gruppo misto di progettazione è composto dall’architetto Daniela Tessarin del Comune di Trento e dalla restauratrice Monica Endrizzi e dall’ingegner Massimo Maccani per la progettazione della Sicurezza.
Tra il 1990 e il 1992, ricordiamo, il Comune effettuò dei generali lavori di restauro della Fontana del Nettuno in piazza Duomo: il degrado in cui si trovava la fontana nel 1989 era notevole: le vasche erano interessate da fratture e lesioni, e su queste linee di discontinuità fuoriusciva l’acqua.
Le figure mitologiche in pietra di Arco si erano già assottigliate per la corrosione dovuta al dilavamento continuo e presentavano anche molte lacune di considerevole entità. Nella primavera del 2003 è stato realizzato un ulteriore l’intervento di manutenzione straordinaria, con obiettivo principale la pulizia della pietra, in particolare dai depositi di carbonato di calcio della vasca inferiore. In questa occasione era stato effettuato un trattamento protettivo della pietra, finalizzato a limitare al minimo il dilavamento, ovvero l’usura della pietra da parte dello scorrimento dell’acqua.
A distanza di 16 anni dall’intervento di manutenzione e a 27 anni dal restauro degli anni Novanta, la fontana del Nettuno presenta nuovamente fenomeni di degrado evidenti. Oltre alla riformazione delle croste carbonatiche, lo scorso anno si è verificato il distacco di frammenti di vecchie stuccature, riconducibili probabilmente al ginocchio di un tritone. L’esame visivo ha confermato il cattivo stato di conservazione degli interventi ricostruttivi eseguiti. Ora è in corso la progettazione esecutiva per un nuovo intervento di restauro della Fontana del Nettuno.
Sono state previste delle indagini per stabilire le cause dei vari tipi di degrado che colpiscono questa e altre fontane del centro storico di Trento: i risultati saranno da confrontare con quelli delle diverse campagne di indagini già realizzate in occasione dei precedenti interventi. Si tratterà pertanto di conoscere meglio le cause di degrado, per poter intervenire in modo mirato non effettuando solo una pulitura ma anche cercando di agire sulle cause che potrebbero riprodurre i medesimi fenomeni in futuro. Nonostante dal 1994 sia in funzione un impianto di trattamento dell’acqua e previsto il monitoraggio dei valori di clorazione, durezza dell’acqua e misurazione del ph, non è risultato possibile fino ad ora controllare efficacemente il deposito di carbonato di calcio, che continua a formarsi in particolare sui bordi e sulle pareti delle vasche.