Scontro sulle luminarie: i negozianti non pagano Apt e Comune nel mirino
I commercianti rispediscono la palla al mittente e accusano Apt di Trento e Comune di non aver saputo gestire in maniera professionale la “partita” luminarie.
L’associazione dei commercianti al dettaglio di Confcommercio lamenta di non essere stata minimamente coinvolta mentre il presidente del Consorzio Trento Iniziative, che fino a due anni fa si occupava degli addobbi luminosi nel periodo natalizio, dà la colpa del flop di adesioni a quanto successo lo scorso anno: «Una cosa orribile, io mi sono vergognato» commenta Giorgio De Grandi.
Mercoledì sera l’Azienda di promozione turistica cittadina aveva comunicato di dover rinunciare in alcune vie alle luminarie per mancanza di adesioni e in altri casi di dover fare scelte minimaliste per lo scarso entusiasmo dimostrato dalla categoria; solo 73 operatori tra le circa 350 realtà commerciali del centro hanno infatti accettato di versare il contributo di 150 euro (300 per i ristoranti) per gli addobbi natalizi, un numero insufficiente per pensare a investimenti pari a quelli degli anni scorsi nonostante i confermati contributi di Comune e Apt.
Massimo Piffer, responsabile dei dettaglianti di Confcommercio, dopo aver letto ieri sul giornale l’annuncio degli organizzatori ha preso carta e penna e scritto una lettera al presidente dell’azienda di promozione, Franco Bertagnolli, inviata per conoscenza anche all’assessore Roberto Stanchina. Ai due interlocutori Piffer ricorda come in una riunione del 16 settembre scorso si fosse convenuto circa l’opportunità che l’iniziativa di raccolta fondi vedesse il coinvolgimento e la condivisione di tutti gli operatori economici del territorio di riferimento. «Da quel momento - spiega - siamo rimasti in attesa di ulteriori contatti e comunicazioni in merito, che non ci sono state». Le modalità di approccio nella richiesta ai commercianti di dare il loro apporto secondo i dettaglianti sono state sbagliate. Piffer accusa inoltre il Comune di avere il braccino corto e di non stanziare le cifre generose che altre municipalità mettono a disposizione per queste manifestazioni.
De Grandi ricorda come in passato per trent’anni l’organizzazione del Cti sia sempre riuscita a coinvolgere più della metà degli operatori del centro e non si meraviglia per il crollo di adesioni, causato secondo lui dall’insistenza di Apt a proseguire sulla strada dello scorso anno che a quanto pare aveva deluso molti. «È stata una cosa orribile, vergognosa - ripete De Grandi - con luminarie in certi casi piccole e insignificanti e in altri messe di traverso perché troppo grandi. E visto che anche quest’anno l’incarico è stato dato alla stessa azienda del 2018 francamente mi sarei meravigliato se avessero aderito in tanti». Il Consorzio l’anno scorso aveva perso l’incarico non per sua volontà ma per una modifica ai regolamenti che limita la possibilità di concedere contributi pubblici ai soli eventi e non agli addobbi; da qui il passaggio del testimone all’Apt. De Grandi però un sassolino dalla scarpa nei confronti dell’assessore Stanchina se lo vuole togliere:
«Negli ultimi anni - spiega - ci accusava di non riuscire a compattare la categoria e ottenere l’adesione di tutti: questo è il risultato. Noi le nostre 200-250 adesioni all’anno le avevamo sempre ottenute, a volte con fatica e costi non indifferenti. Oggi non mi pare che ci si avvicini neanche a quelle cifre».