Ha riaperto via Pietrastretta ma adesso è a senso unico: code e proteste dalla collina
La classica soluzione che scontenta tutti. Via Pietrastretta ha riaperto al traffico dopo mesi per lavori, ma adesso è percorribile solo a senso unico, dal quartiere di San Martino verso la collina.
Il Comune ha proceduto a posare l’apposita segnaletica, con il doppio segnale di divieto che non è passato inosservato all’incrocio con via Daniele Comboni, dove da via Spalliera si scende verso i Solteri.
Imbufaliti i pendolari ed i residenti della collina, che per raggiungere Cristo Re dovranno necessariamente continuare a puntare sulle trafficate deviazioni lungo piazza Venezia o attraverso via Marconi e il cavalcaferrovia dei caduti di Nassiriya.
Imbufaliti però anche i residenti proprio di via Pietrastretta, che da tempo chiedevano a circoscrizione e amministrazione comunale una soluzione per rendere più vivibile e sicura (per pedoni e auto in manovra) la via su cui si affacciano le loro case, ma che ora si ritrovano a dir poco beffati.
Non è difficile capirne il motivo: per raggiungere supermercato, farmacia, bar, scuola dell’infanzia - tutti servizi che si trovano a poche decine di metri in linea d’aria dalle loro finestre e a poche centinaia di metri di strada - ora si trovano costretti a stare in auto anche per più di mezz’ora. Il tempo che al mattino si impiega per percorrere via Comboni, via Solteri, via Marconi, affrontare la rotatoria dei caduti di Nassiriya, infilarsi in via Brennero, poi in via Ambrosi, cabotare piazza Centa e scegliere secondo necessità se puntare su via Petrarca e via Aconcio per arrivare in largo Nazario Sauro o su via Bartolameo da Trento, per ritrovarsi dopo poco meno di dieci semafori e le lunghe code mattutine, finalmente, di nuovo sotto casa.
L’unica alternativa, risalire le Quattro strade, all’incrocio con via Missioni Africane, per scendere in piazza Venezia e ritrovarsi in coda anche lì.
«Avevamo chiesto, anche con incontri con la circoscrizione nella primavera scorsa, che potessero essere valutate soluzioni - spiegano alcuni dei residenti - ma così com’è il senso unico non fa che penalizzarci senza darci in cambio alcun vantaggio.
Siamo diventati di colpo pendolari pur abitando in città, costretti ad infilarci in auto (ovviamente chi può va a piedi, ma qui si parla di genitori che accompagnano i figli all’asilo prima di andare al lavoro o anziani che non potrebbero mai portare la spesa a casa a piedi e così via, ndr) per raggiungere i servizi che abbiamo sotto casa».
Di mezzo ci sono esigenze contrapposte: la Circoscrizione chiedeva da dieci anni che venisse risolto il problema della «stretta» dove spesso le auito si incastravano. Ma dall’altra le Circoscrizioni Cognola e Martignano accolgono adesso le lamentazioni dei loro residenti che aggiungono questo nuovo «giro dell’oca» al viaggio verso la città.