"Sudici sudisti", Merler nella bufera: la maggioranza comunale ne chiede le dimissioni, o sarà mozione di sfiducia

Andrea Merler, consigliere comunale di centrodestra e candidato sindaco, è anche Vicepresidente del Consiglio comunale di Trento. Ma oggi i partiti della maggioranza ne hanno chiesto le dimissioni, o faranno partire una mozione di sfiducia.

La richiesta durante una conferenza stampa all'aperto, in piazza del Duomo. "Le parole di Merler sono troppo gravi per essere ignorate. Ha tradito il suo ruolo istituzionale, non è degno di rimanere nella carica pubblica che ricopre" la motivazione.

Presenti tutti i consiglieri delle forze di maggioranza, la conferenza stampa si è trasformata in un atto d'accusa implacabile per Merler.

LA VICENDA - 

Andrea Merler nella bufera. Per colpa di un suo post domenicale contro il governo Conte - «siamo cittadini non sudditi di sudici sudisti» -, il consigliere comunale di Trento Unita e candidato sindaco del centro-destra, ha messo tutti d’accordo: da destra a sinistra la sua uscita è stata definita grave e razzista.

Lucia Maestri, segretaria provinciale del Pd, arriva a chiedere a Merler «di valutare il suo grado di autorevolezza, come vicepresidente del Consiglio comunale, nel rappresentare l’intera città di Trento». Italo Gilmozzi (Pd) è altrettanto severo: «In un momento storico nel quale il razzismo è un flagello per le comunità sempre presente, queste parole sono di una gravità estrema. Chieda scusa».

Il messaggio di Merler, che si proponeva quale critica alla decisione di rinviare ulteriormente l’apertura delle piste e degli impianti sciistici, definiva l’attuale governo di Giuseppe Conte come «meridionalista e sudista, a trazione foggio-salernitana (con cultura del debito)», mentre, poco oltre, si riportava la frase: «siamo cittadini non sudditi di sudici sudisti».

L’epiteto, tolto pochi minuti dopo la pubblicazione, non è sfuggito però al popolo del web, e come si dice in gergo è diventato subito "virale".

Indignato pure il consigliere di Fratelli d’Italia Giuseppe Urbani, che, in un comment, ha chiesto al portavoce della coalizione di chiedere pubblicamente scusa «ai tanti sudisti che hanno votato a settembre la coalizione di centrodestra».

Di seguito, è intervenuto anche il consigliere della Lega Salvini, Daniele Demattè, che ha inteso condannare, sempre sui social, «un post apparso negli ultimi minuti sul profilo di un collega di centrodestra» (ma senza nominarlo).

Ancora, l’esponente di Onda civica Andrea Maschio ha chiesto espressamente le dimissioni di Merler dal ruolo di vicepresidente del Consiglio comunale, in ragione di quelli che ha definito come «toni offensivi e razzisti».

E lui? Abituato a pubblicare sul web immagini di sorrisi e selfie radiosi, Andrea Merler ha prontamente corretto il "post" nordista. Ma non chiede scusa e invece prova a fare distinguo e precisazioni sui ternmini: «voglio chiarire che il termine sudista non vuol dire meridionale: è un aggettivo dispregiativo, che, al pari di nordista, fascista o negazionista, indica chi, politicamente, cerca motivi strumentali per creare divisione all’interno del Paese. Il mio è un riferimento a un soggetto politico, e non a una persona, né alle origini di qualcuno». Ma nella spiegazione dimostra di non aver capito che il problema è la parola "sudici".

Al post sono seguiti diversi messaggi di commento e richieste di spiegazioni, sia da parte di esponenti del centrosinistra locale, sia da numerosi cittadini che si sono sentiti offesi. Tra questi, vi sono l’ex consigliere Jacopo Zannini, che ha parlato di un «post indegno», mentre l’ex assessore del capoluogo alla conversione ecologica, attualmente consigliere provinciale di Futura, Paolo Zanella è entrato nel merito del confronto lessicale. «Se sudici fosse una variante meridionale di nordici, capirei - ha scritto - ma, caro Merler, non lo è. Trento è una città popolata da tante persone che vengono dal sud del Paese; chi afferma cose di una tale gravità non è degno di rappresentarla con il ruolo istituzionale che ti abbiamo assegnato».

Persino Marcello Carli, consigliere comunale d’opposizione e candidato sindaco di Trento alle ultime amministrative, è secco: «Non è questione di schieramenti politici. Si può apprezzare o meno l’operato dell’esecutivo. Qui è una questione di civiltà. Quello scritto da Merler è completamente inaccettabile, oltre ad essere ingiurioso e volgare. Ha fatto bene a cancellare “sudici sudisti”, ma resta incredibile che un esponente politico del suo livello abbia fatto una allucinante sortita come questa».

Dello stesso tenore è la condanna che arriva da Silvia Zanetti di Progetto Trentino, pure lei aspirante primo cittadino nella tornata elettorale che ha visto il successo di Ianeselli: «Va bene la tutela della montagna, soprattutto in questo difficile momento e l’esigenza di tutelare il nostro territorio. Ma ciò che ha scritto Merler è inaccettabile».

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