Il triste addio a Noelia, morta a 41 anni, sportivissima e conosciuta da tutti per aver lavorato in tanti locali della città
GARDOLO - Il suo era un sorriso che conquistava «assieme alla sua grinta, alla sua energia. Lascia un vuoto che niente potrà riempire». Le parole, commosse, sono quelle di Maddalena, sua figlia e del compagno Enrico. Noelia Nieto è scomparsa lunedì a 41 anni, dopo aver dovuto arrendersi alla malattia contro la quale combatteva con dignità da qualche anno.
Noelita, o Noe, come semplicemente la chiamavano gli amici più cari, era arrivata in Trentino dal Perù poco più che ragazza, appena maggiorenne, con tanta voglia di fare e nessuna paura di lavorare duramente. Aveva vissuto per anni a Fai, sull'altopiano della Paganella e da una ventina d'anni si era trasferita a Gardolo.
A Trento, ma non solo nel capoluogo, era una figura molto nota. Aveva lavorato in numerosi esercizi e negozi del capoluogo, dai bar del centro a Mediaworld, dall'enoteca di Cavit a Ravina al Loto, in Bolghera.
«Quando abbiamo saputo, siamo tutti rimasti senza forze e senza parole», spiega il titolare del locale, Alessandro Dietre: «Sapevamo che era malata, ma era una lottatrice. Questo elemento, unito alla sua grande riservatezza, ci aveva forse tutti illusi che alla fine sarebbe guarita. Perché anche quando stava male era comunque piena di forza e di positività. Ho subito avvisato tutta la nostra squadra storica, anche chi ora è lontano, all'estero. Era stata con noi ali inizi, ai tempi duri, quando c'era da impegnarsi a fondo per emergere. Un contesto nel quale si era calata al meglio, poche chiacchiere e tanto impegno. Lei era così e poi sapeva sempre trovare il modo di sorridere e far sorridere tutti. Anche nella malattia ci ha lasciato un grande insegnamento, facendo impallidire le nostre lamentele per le scemenze quotidiane: è sempre andata avanti senza lamentarsi, anche se soffriva ogni giorno». Grande sportiva, aveva praticato ciclismo prima di appassionarsi al fitness.
«Il tanto affetto che ci sta arrivando in questi giorni - aggiungono il compagno Enrico Tonini e la figlia Maddalena - ci fa capire quanto abbia lasciato, quanta gioia avesse seminato fin dal suo arrivo qui in Trentino. È bello poterlo riscoprire ora, in un momento così difficile».