Rivoluzione Trento: in centro storico le isole pedonali «a tempo» in alcune vie
L’idea di Stanchina: via Suffragio, Roggia Grande e Santa Trinità chiuse il venerdì e sabato, a ore: «Dobbiamo salvare i bar, penso a eventi e concertini...». Il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici e alle attività economiche sta progettando una città che viva di più nelle piazze e nelle strade, sia davvero a misura d'uomo e ritrovi il sorriso
TRENTO. Il centro storico trasformato per l'estate in una grande zona pedonale. «Ci stiamo ragionando».
Trento come le città di mare. Lo ha detto lei nei giorni scorsi.
«Pensiamo di fare un test sui weekend».
Roberto Stanchina vuole prendere due piccioni con una fava: aiutare commercianti e ristoratori fiaccati dalle chiusure per la pandemia e far felice la gente stremata da lockdown e limitazioni assortite.
Il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici e alle attività economiche sta progettando una città che viva di più nelle piazze e nelle strade, sia davvero a misura d'uomo e ritrovi il sorriso.
Test nei weekend estivi: di che tipo, assessore Stanchina?
«L'anno scorso abbiamo sperimentato i plateatici allargati: andò bene e abbiamo concesso a bar e ristoranti di riproporli. Quest'anno faremo un altro tipo di test».Ci spieghi.«Il venerdì dalle ore 17 a mezzanotte, oppure dalle 18 a mezzanotte - e il sabato altrettanto - pensiamo di creare delle isole transennate così si possono piazzare alcune file di tavolini, magari un palco. E in quelle vie si transiterà solo a piedi. Creeremo percorsi alternativi per i residenti. Creeremo parcheggi»
.I residenti dovranno affrontare dei disagi.
«Lo sappiamo, ma la pandemia ci costringe a fare ragionamenti nuovi. E in un momento storico come questo, caratterizzato da una grande crisi, è bene ci sia la collaborazione di tutti se non vogliamo che la città perda valore». Secondo lei c'è questo rischio?
«Se i bar chiudono, le zone valgono meno. Questo insomma deve essere un percorso di ripartenza di tutti e per tutti».
Isole transennate il venerdì e il sabato. E la domenica?
«Vedremo, anche perché la domenica bisogna prepararsi all'avvio della settimana seguente. Altra cosa: in quei due giorni per gestire eventuali emergenze saranno attivati percorsi alternativi in collaborazione con la Polizia, come in occasione dei grandi eventi».
Stanchina, torniamo alle isole transennate. Dove? Quante volte?
«Se riesco a chiudere tre vie del centro per tre o quattro weekend nell'arco dell'estate, ho raggiunto il mio scopo in questa fase sperimentale».
Solo tre o quattro weekend?
«Devo tener conto delle esigenze di tutti. Anche i residenti, appunto».
Le vie chiuse saranno sempre quelle o ruoteranno?
«Ruoteranno, in modo da non pesare sempre sugli stessi. Io la chiamo "isola pedonale zonizzata e itinerante"».
Però! Ma... quali vie ha in mente?
«Una volta sarà via Roggia Grande, ad esempio, un'altra volta via Santa Trinità, ma il mio sogno è cominciare da via Suffragio trasformandola in una via di ristorantini e bar. Eliminare le auto, aggiungere palchetti per complessini musicali, una lunga fila di plateatici, il fascino dei portici: tutto ciò darebbe anche visibilità alle attività commerciali».
Non sembra neppure Trento!
«Il centro storico si presta molto a questa idea e le grandi sfide partono sempre da una provocazione. Ma noi auspichiamo che si creino sinergie tra i commercianti, tra gli esercenti: a quel punto si potrebbe transennare una via per concedere una serata in cui sfilino merci e prodotti, oppure installare un palco per un concerto promosso dai bar. E il Comune metterà dei soldi per incentivare la musica dal vivo, il teatro e gli eventi di degustazione».
Assessore, lei sta spingendo affinché si realizzi il suo progetto per via Suffragio?
«Certo. Me ne assumo la responsabilità, perché qualcuno avrà certamente da ridire. Ma io dico: è meglio un parcheggio a cielo aperto o i plateatici dove creare economia e fare comunità? E poi la vera sperimentazione c'è già».
Dove?
«Il primo tratto, pedonalizzato, di via San Martino. Guardi cos'è successo: nuovi bar, plateatici sulla via...».
Chiudiamo parlando dell'oggi. La gente è tornata ad affollare gli spazi all'aperto di ristoranti e bar per colazioni e pranzi.
«C'è in tutti la sensazione di avere conquistato un premio di libertà, ma è anche una boccata d'ossigeno per gli imprenditori e i loro dipendenti; questi ultimi hanno ritrovato il lavoro dopo la cassa integrazione. Stiamo attenti però alle regole di comportamento: non è un liberi tutti - potrebbe trasformarsi in un autogol terribile! -, evitiamo gli assembramenti. Ricordo che siamo in fascia arancione e anche se finissimo in quella gialla sarebbe pur sempre una fascia d'allerta».
Sono arrivate altre richieste per l'installazione del plateatico?
«Sette nuove richieste di allargamento dello spazio all'aperto: non solo dal centro storico ma anche da Trento Sud e un paio da Trento Nord. Più una richiesta di plateatico nuova di zecca».