Movida, mano dura del Comune: in Santa Maria Maddalena niente alcol e cibo, e due vicoli chiusi
Il sindaco Ianeselli incontra studenti ed esercenti: da venerdì polizia nella zona, ordinanze restrittive e via le panchine. E i giovani? «Rendete vivibile il parco delle Albere» chiedono gli universitari
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TRENTO. Mano di ferro del sindaco Ianeselli sulla «movida» in Santa Maria Maddalena a Trento. Oggi il sindaco ha incontrato studenti e Confesercenti, ma la risposta del Comune è drastica: nel week end prevista un'ordinanza che, nella zona di Santa Maria Maddalena dopo le 18 vieta, oltre al consumo, anche la detenzione di cibi e bevande e la chiusura ai non residenti di vicolo San Marco e vicolo San Pietro. Gli agenti vigileranno per scoraggiare gli assembramenti. Per Ianeselli questo è «Conciliare istanze e diritti».
Dopo il confronto con i residenti della zona di Santa Maria Maddalena nei giorni scorsi, oggi il sindaco Franco Ianeselli ha incontrato, in due momenti separati, i rappresentanti degli studenti universitari (Fiorella Bredariol, Nahid Aliyari, Edoardo Giudici, Federico Amalfa e Paola Paccani) e di Confesercenti (il presidente Massiliano Peterlana, il direttore Aldi Cekrezi e Sara Borrelli, rappresentante di pubblici esercizi). Al centro della discussione – dice un comunicato stampa di palazzo Thun – sempre il tema della movida e della necessità di conciliare esigenze diverse e tutte legittime: il diritto degli studenti alla socialità, quello dei residenti al riposo notturno, quello dei baristi e dei ristoratori al lavoro, tanto più dopo il lungo periodo di stop imposto alle attività economiche. La tappa successiva sarà quella di riunire intorno a uno stesso tavolo tutti gli interlocutori, in modo da far sì, come ha spiegato il sindaco, che ognuno "conosca e riconosca le ragioni dell'altro" e possa dare il proprio contribuito a costruire una proposta di soluzione strutturale.
Nel corso degli incontri il sindaco ha illustrato i due interventi a cui sta lavorando l'Amministrazione comunale. «Il primo riguarda le azioni che verranno messe in atto subito, nel prossimo week end - ha spiegato Ianeselli - Abbiamo predisposto un'ordinanza per la zona di Santa Maria Maddalena che, per venerdì e sabato, dopo le 18, aggiunge al divieto di consumare cibi e bevande fuori dai plateatici, già in vigore in tutta la città, anche quello di detenzione di bibite e prodotti alimentari: questo per evitare, come è stato segnalato, che qualcuno arrivi con le birre nello zaino contribuendo così agli assembramenti davanti ai locali. In più saranno chiusi ai non residenti vicolo San Pietro e vicolo San Marco. Sul posto sarà presente il personale della polizia di Stato e della polizia locale per far rispettare le regole. È chiaro che oggi, con il coprifuoco alle 22, il tema è soprattutto sanitario: dobbiamo lavorare per evitare quegli assembramenti che possono alimentare i contagi».
L'Amministrazione – dice il comunicato – sta lavorando anche a una strategia di lungo periodo: «Stiamo preparando per l'estate il pacchetto di eventi di Trento Aperta: si tratta di appuntamenti diffusi in tutta la città, anche nei parchi, che dovrebbero contribuire a far sì che le persone non si concentrino in un'unica zona».
Il sindaco ha poi rilanciato l'idea del sindaco della notte ("non per deresponsabilizzare l'Amministrazione comunale, ma perché serve una figura che segnali i problemi e contribuisca alla ricerca delle soluzioni") e quella del regolamento della convivenza, di cui si è parlato prima della pandemia.
Sulle panchine, il sindaco ha precisato che la richiesta di toglierle è arrivata dal Conservatorio, perché "la mattina erano spesso lordate e dunque non utilizzabili".
Dagli studenti è arrivata la richiesta di illuminare meglio il parco delle Albere, in modo da renderlo vivibile anche di notte, di pensare a nuovi bagni pubblici, di allargare i plateatici dei locali nella zona di Santa Maria Maddalena, di avviare un processo partecipativo per individuare soluzioni strutturali e aiutare i residenti a comprendere meglio le esigenze della comunità degli studenti.
La Confesercenti ha messo in luce invece la difficoltà da parte dei gestori dei locali di controllare quello che avviene all'esterno dei plateatici.
«Questa non è una storia in cui ci sono i buoni e i cattivi - ha commentato il sindaco - Se lo fosse, sarebbe tutto più semplice. Il tema è conciliare istanze e diritti, non avere la città che va a dormire alle 21. La città deve vivere anche la notte, però non si possono ignorare le segnalazioni di chi non nasconde di essere disperato all'idea di rivivere gli eccessi dell'estate scorsa».