Circonvallazione ferroviaria, i treni a pochi metri da Villa Bortolazzi «ma è utelata dalla Sovrintendenza, e così i terreni circostanti»
Le perplessità di Barbara Calliari, di Mattarello, che ha approfondito anche le mappe catastali: «la presenza dei binari è già un danno, ma fare barriere antirumore è impensabile»
TRENTO. «C'è un vincolo di tutela non solo su villa Bortolazzi, ma anche sui terreni intorno. Come si può pensare di realizzare lì le barriere anti rumore?»
A chiederselo, ragionanado attorno al progetto di circonvallazione ferroviaria, è una cittadina di Mattarello, Barbara Calliari. Che si è presa la briga di studiare le schede della Sovrintendenza e solleva un tema probabilmente dai più sottovalutato. Ma i vincoli sono vincoli.
Calliari spiega le sue perplessità in un quaderno, depositato nell'ambito del dibattito pubblico. E chiarisce il contesto. Banalizzando moltissimo, villa Bortolazzi è tutelata ovviamente come manufatto. Ma anche il paesaggio tutt'attorno è soggetto a vincolo perché - questa la ratio - la villa, unico esempio in trentino di villa di tipo toscano, dev'essere vista da lontano.
È un lavoro certosino, quello fatto da Calliari: «Si tratta nello specifico di tre particelle edificiali e una trentina di particelle fondiarie - scrive, indicandole una per una - tali particelle sono sottoposte a vincolo di tutela culturale - architettonica da parte della Sovrintendenza dei beni culturali della Provincia; il vincolo rientra nel tipo "aree di rispetto" "totale" per quasi tutte e trenta i terreni (come da dispositivo D.M. 20.05.1963) e in due casi per determinazione dirigenziale 305 23.04.2007) e solo per due particelle con vincolo di tipo parziale».
Questo significa che ad oggi, su quei terreni, serve il permesso della Sovrintendenza anche per interventi tutto sommato minimi. E qualche osservazione a questo punto la fa. Partendo dall'attuale utilizzo della villa che, con i grandi treni merci ad alta capacità a 40 metri, «ne risentirebbe andando a svilire notevolmente l'attrattiva. L'immobile subirebbe di conseguenza una doppia perdita, sicuramente anche un'enorme svalutazione economica».
In questo contesto, osserva, sembra impossibile immaginare di poter realizzare il quadruplicamento della ferrovia e le barriere anti tumore.