Sfrattata per non aver pagato due rate delle spese condominiali, presidio solidale a Trento per la famiglia Ben Sassi
L'hanno organizzato il Centro Sociale Bruno, l’Assemblea contro il caro vita e l’Assemblea antirazzista Trento: “Non possiamo permettere che un intero nucleo familiare, con una bambina di 7 anni e un bambino di 1 anno e mezzo con una grave invalidità, finisca per strada nel colpevole silenzio delle istituzioni”
IL CASO La vicenda Ben Sassi
TRENTO. Centro Sociale Bruno, Assemblea contro il caro vita e Assemblea antirazzista Trento a fianco della famiglia Ben Sassi (nella foto Lotfi Ben Sassi). “Siamo in via Bolzano 48 in queste ore. Raggiungeteci in presidio, spargete la voce e impediamo insieme questo sfratto. Ci troverete qui ancora a lungo” spiegano gli organizzatori dell’iniziativa.
E aggiungono: “Non possiamo permettere che un intero nucleo familiare, con una bambina di 7 anni e un bambino di 1 anno e mezzo con una grave invalidità, finisca per strada nel colpevole silenzio delle istituzioni. Il tutto per non essere riuscita a pagare in tempo 2 rate delle spese condominiali risalenti al periodo autunno 2021”.
La vicenda
Lotfi Ben Sassi, 50 anni, tunisino da vent'anni a Trento, operaio a tempo determinato in un'azienda di macelleria, è disperato. In aprile ha ricevuto lo sfratto urgente dall'appartamento in cui vive a Gardolo dal 2018 con un contratto 3 per 2. Oggi 15 giugno scade l'ultimatum.
«Se fossi solo - spiega - non mi preoccuperei più di tanto. Ma ho una moglie e due figli. Una bambina di sette anni e un bimbo di un anno e mezzo con un'invalidità di terzo grado. Mi ero già detto disponibile a saldare tutto con qualche rata».