Nuovo svincolo in tangenziale a Campotrentino: cantiere definitivamente bloccato, via la Emaprice ora il rebus, chi va avanti?
Opera travagliata, immaginata nel 2007 e che doveva essere pronta per l’aprile scorso. Fra inchieste, aumento dei prezzi e il clamoroso cambio di progetto da parte della Provincia. Ora il concordato preventivo dell’impresa appaltatrice
TRENTO. Bloccato. Sottopasso incompleto, rampe di accesso in stato di abbandono. Il cantiere del mega svingolo di Campotrentino, che ridisegna le connessioni tra la circonvallazione est, statale 47 della Valgugana, e la strada provinciale 235 per l'interporto è definitivamente fermo, perché Emaprice spa è fuori gioco. In discussione, ora, è proprio quel "definitivamente": c'è da capire se e come il cantiere potrà in futuro ripartire.
Ma nulla è scontato, e la brutta notizia è stata notificata nei giorni scorsi alla Provincia di Trento, committente dell'opera. Era lo scenario peggiore che potesse palesarsi. Emaprice spa, che a fine 2021 aveva chiesto al tribunale di Treviso l'ammissione al concordato preventivo con riserva, ha ottenuto dal giudice di poter sciogliere tutti i contratti pubblici in corso, compreso quello di Campotrentino.
Quindi, ora, un punto fermo c'è: Emaprice è del tutto fuori dalla partita. L'impresa della famiglia Daniele, con sede effettiva a Possagno (per questo la competenza è del tribunale di Treviso), e che nel 2015 aveva trasferito la sede legale a Bolzano, ha deciso di rinunciarvi. Né vi sono aziende partner (mandanti) che possano accollarsi il cantiere, avendo Emaprice partecipato da sola alla gara.
L'appalto, un progetto da 30,5 milioni di euro, è stato per altro co-finanziato da Autostrada del Brennero spa con 12 milioni, la qual cosa pone in capo alla Provincia l'obbligo di portarlo a termine.
Un appalto problematico fin dall'inizio. Progetto originario del 2007, bando di gara pubblicato nel 2011, poi - con la stretta delle risorse per investimenti con la crisi post subprime - sospeso fino al 2015. Nel 2016, la prima aggiudicazione, alla cordata CCC di Modena, Collini Lavori, Cla (Consorzio lavoro ambiente) ed Ediltione. Che però, poi, vi rinuncia clamorosamente evidenziando limiti progettuali.
Va a finire, è il 2019, che i lavori vengono assegnati ad Emaprice, il cui progettista al tempo è Konrad Bergmeister. Altro inciampo: perché la procura si mette a indagare sul possibile conflitto di interessi, in quanto l'ingegnere altoatesino (che si fa da parte) era stato direttore di Autobrennero quando da questa fu deliberato il sostegno finanziario alla realizzazione dell'opera.
La sostanza è che sui lavori si è accumulata una serie di pesanti ritardi, non solo causa Covid. Anche perché, in corso d'opera, la Provincia ha mutato l'impostazione progettuale, per riconoscere che il flusso veicolare prioritario deve rimanere quello sull'asse della Valsugana, e non quello nord-sud da e per l'interporto. Inoltre, c'è stato il problema della falda, per cui è stato necessario potenziare il sistema di pompaggio...
La sostanza è che lo svincolo sarebbe dovuto essere consegnato entro lo scorso aprile, ed invece i lavori sono stati eseguiti solo per circa il 20 per cento.
Che succede, ora? «Ci stiamo attivando, rivolgendoci ad altre ditte» risponde l'ingegner Luciano Martorano, dirigente del dipartimento infrastrutture della Provincia «per realizzare una serie di interventi che, nel più breve tempo possibile, ripristinino la viabilità momentaneamente interclusa da cantiere, per garantire da via Maccani le concessioni alla tangenziale verso est e verso nord».
E per quanto riguarda il completamento dello svincolo, ci sono due possibilità, quanto praticabili è da verificare. La prima è valutare se chi seguiva in graduatoria nel 2016 (Codelfa di Tortona) è disponibile. Ma è poco realistico, considerando la variazione dei prezzi intervenuta. «La seconda» dice Martorano «è riappaltare il cantiere per la parte dei lavori che manca, aggiornando documentazione, progetto e prezzi».