Funivia Trento-Bondone, che fretta: Sardagna chiede lumi, «lacune e domande senza risposta»
Come farà il nuovo impianto ad attraversare numerosi elettrodotti? Perché la nuova stazione sarà vicina al cimitero? Come passerà sopra le case del paese? La Circoscrizione valuta di indire un’assemblea pubblica: «Vengano qui a spiegarci»
TRENTO. Il consiglio circoscrizionale di Sardagna sta valutando la possibilità di convocare un'assemblea pubblica per discutere della grande opera di collegamento con il Monte Bondone, dopo che, nelle scorse settimane, è stata confermata la possibilità di accedere a un finanziamento ministeriale per il trasporto rapido di massa da 35 milioni di euro. L'obiettivo dell'istituzione di zona è quello di permettere ai residenti dell'abitato collinare di conoscere le intenzioni dell'amministrazione comunale, sia in relazione ad una probabile rettifica dell'attuale percorso del trasporto a fune, con la realizzazione di una nuova stazione intermedia nei pressi del cimitero del paese, sia in vista dell'imminente stop all'infrastruttura esistente, la cui autorizzazione scadrà nel 2024.
I consiglieri, poi, chiedono che sia data risposta alle numerose questioni lasciate aperte delle ipotesi progettuali elaborate in collaborazione tra Provincia, Comune e Trentino sviluppo, ad iniziare da come potrebbe cambiare il paese in vista della nuova opera.
«Crediamo che la presentazione effettuata al proposito della grande opera di collegamento con il Monte Bondone - ha spiegato all'Adige la presidente del sobborgo, Giulia Degasperi - sia connotata da diverse lacune e questioni in sospeso, che non aiutano a capire in che modo il paese sarà collegato con la vetta e il fondovalle.
Ad esempio, non è chiaro come la funivia potrà passare sopra l'abitato di Sardagna, data la presenza di diversi tralicci e linee dell'alta tensione, oppure dove verrà posizionata la nuova stazione dell'abitato, visto che quella attuale non sembra rispondere alle previsioni progettuali.
Anche l'ipotesi di arrivare solo fino a Vason per poi collegare le Viote con dei pulmini elettrici ci lascia perplessi».
La maggiore preoccupazione, come espresso in altre occasioni, rimane tuttavia, lo spostamento della stazione di Sardagna nei pressi del cimitero, in un'area ritenuta non adeguata dagli esponenti dell'abitato. Secondo la presidente, infatti, oltre alle criticità rappresentante dalla vicina ex discarica, interessata da un lento movimento franoso, vi sarebbero problemi connessi alle pendenze e alla raggiungibilità dell'area. «La soluzione - ha chiarito Degasperi - a noi non piace, anche perché se la stazione rimanesse dove si trova ora potrebbe contribuire al rilancio dell'hotel Panorama. In ogni caso, chiediamo più chiarezza: è giusto cercare i finanziamenti statali, ma serve un confronto serio prima di pensare di stravolgere il paese».