Bike sharing, in città mancano all’appello centinaia di biciclette: cittadini arrabbiati
La nostra inchiesta sul servizio offerto ai cittadini. Nella app dedicata alle prenotazioni le bici sono "fantasma", impossibile trovarle
L’INCHIESTA Monopattini abbandonati in ogni angolo
TRENTO. Dopo la pubblicazione della nostra inchiesta relativa all'utilizzo o meno dei monopattini nella città capoluogo, dove abbiamo verificato l'abbandono di molti veicoli a due ruote per consentire una mobilità alternativa, abbiamo fatto un'altra breve indagine per vedere come funziona il servizio di bike sharing e.motion.
E si scoprono dati incredibili, perché mancano all'appello 485 biciclette. Nella app dedicata alle prenotazioni le bici sono "fantasma", impossibile trovarle.
Il bike sharing è una opportunità per un trasporto pubblico attivo, pulito ed ecocompatibile fortemente voluto dall'amministrazione provinciale, per consentire di usufruire delle biciclette pubbliche, molte delle quali a pedalata assistita, quale forma di integrazione ai servizi di mobilità pubblica. Possibilità offerta ad un prezzo contenuto, con il primo accesso al servizio al costo di 30 euro con 5 euro di credito incluso, quindi con i primi 30 minuti di utilizzo gratuiti mentre per ogni ora successiva sono disponibili al prezzo di 1 euro.
Servizio usufruibile dagli abbonati del trasporto pubblico provinciale che si spostano nei territori comunali di Trento, Rovereto, Lavis, San Michele all'Adige, Mezzocorona, Mezzolombardo, Besenello, Calliano, Volano, Pomarolo, Nogaredo, Mori, Villa Lagarina, Isera e Terre d'Adige. Il servizio è riservato ai soggetti maggiorenni, attivo 24 ore dopo una semplice registrazione con una card elettronica. Nella città di Trento sono state attrezzate 42 postazioni all'aperto tranne una al coperto presso il piazzale Zuffo.
L'utente può quindi prelevare la bicicletta, utilizzarla e senza l'obbligo di riconsegnarla nella stazione precedentemente prelevata, riagganciandola poi in un qualsiasi cicloposteggio libero disponibile sul territorio. Ciò grazie ad una app dove è possibile verificare la disponibilità delle potenziali 550 biciclette, suddivise in circa 275 city bike a pedalata muscolare e 275 a pedalata assistita con batteria elettrica. Quest'ultime con una autonomia di circa 50 km e la possibilità di salite con pendenze fino al 10%.
Da una nostra verifica però abbiamo riscontrato, in una giornata campione, la seguente situazione. Totale delle biciclette a disposizione il 1 dicembre 2022 alle 4.30 del mattino 65, non attive 6 e ben 357 posti disponibili liberi nelle 42 postazioni comunali, 6 delle quali però non operative ed 1 in cantiere. Quindi facendo un po' di conti a quell'ora del mattino dovevano essere in circolazione ben 485 biciclette sulle 550 a disposizione.
Cosa davvero inverosimile: ci sarebbero stati 485 trentini a pedalare alle 4.30 del mattino sulle strade di Trento. Se poi vogliamo conteggiare quelle operative in tutti gli altri comuni, sempre alle 4.25 del mattino, abbiamo ottenuto questi dati: 115 le bici a disposizione, 300 i posti liberi e 10 fuori servizio. Tra l'altro praticamente risultavano esistenti le bici elettriche, ma nessuna realmente disponibile.
Sparite. Impossibile prenotarne una. Altra amara sorpresa: alcune delle biciclette teoricamente disponibili e prenotabili erano però danneggiate (gomme sgonfie, freni non funzionanti, parafanghi rotti, etc.) mentre come detto di quelle a trazione elettrica nemmeno l'ombra, e chissà poi quante sono quelle smontate a pezzi, oppure semplicemente rubate.
Se così fosse sarebbe davvero una gran peccato, alla faccia della mobilità sostenibile e per i costi sino ad oggi sostenuti dall'ente Provincia e dai singoli Comuni. E per quanto riguarda poi le biciclette rubate ai singoli privati, fenomeno per altro molto diffuso a Trento, è doveroso segnalare la dettagliatissima pagina Facebook «Bici rubate Trento» con 1615 membri, in progressivo aumento, dove è possibile segnalare le bici trafugate e/o abbandonate, con inoltre degli utili consigli per marchiare i propri mezzi a pedali.
Con tanto di card plastificata con i dati identificativi del proprietario e con la matricola della bicicletta, dopo aver effettuato la relativa punzonatura presso alcuni comuni del Trentino, i quali offrono gratuitamente questo importante servizio di prevenzione e controllo.