Chico Forti, lo zio: «Mio nipote in Italia? Sono di nuovo fiducioso»
Due anni fa le parole di Di Maio avevano illuso familiari ed amici sul rientro del trentino. Gianni Forti: «Il governo è al lavoro con la Florida». Nella casa di Trento lo attende mamma Maria, 94 anni
LA STORIA Vent'anni di battaglie
TRENTO. «Posso dire solo che il nuovo governo si è speso e si sta spendendo per superare gli ostacoli (in Florida) che ancora frenano il rientro di Chico. Io sono molto fiducioso». A quasi due anni dall'annuncio dell'allora ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, Gianni Forti (lo zio Gianni) riesce miracolosamente ad essere ancora fiducioso.
Era il 23 dicembre 2020 quando l'ex titolare della Farnesina annunciava con un video che «Il Governatore della Florida ha accolto l'istanza di Chico di avvalersi dei benefici previsti dalla Convenzione di Strasburgo e di essere trasferito in Italia. Si tratta di un risultato estremamente importante, che premia un lungo e paziente lavoro politico e diplomatico».
Un annuncio senza indicazioni temporali, ma sembrava che la detenzione di Chico - in carcere da oltre 20 anni con sulle spalle una condanna all'ergastolo per un omicidio che lui ha sempre sostenuto di non aver commesso - fosse ormai destinata a finire. Questione di giorni? No, magari qualche settimana, o mesi al massimo.
«Finalmente riuscivamo a veder la luce in fondo al tunnel» aveva raccontato lo zio Gianni. Ma da allora sono passati praticamente 24 mesi e la situazione sembra congelata. «Se ad un certo punto ho pensato che Chico fosse con un piede fuori dal carcere della Florida, oggi ho la certezza che è dentro quella cella con tutti e due i piedi. Bloccati», parole, sempre dello zio. Che assieme alla sua Wilma e a tantissime persone non ha mai smesso di mantenere alta l'attenzione sulla vicenda del nipote.
Come ieri quando alla Christmas run c'era anche la partecipazione del comitato "Una chance per Chico". Un modo, l'ennesimo per ricordare a trentini e non solo la storia di Forti che ha festeggiato in carcere anche il suo 63esimo compleanno. Il ventiduesimo che il trentino ha "festeggiato" in carcere. E la speranza di tanti è che per il prossimo, l'8 febbraio, lui sia in Italia, a casa.
La vicenda giudiziaria-umana di Chico è iniziata il 15 febbraio 1998 quando Dale Pike, figlio di Anthony Pike, dal quale Forti stava acquistando il Pikes Hotel, a Ibiza, viene trovato assassinato sulla spiaggia di Sewer Beach, Miami. Chico Forti, ex campione di windsurf, produttore di cortometraggi, era a Miami all'epoca dell'omicidio dello stilista Versace e del suicidio di Cunanan e pensò di realizzare un filmato sulla morte di Cunanan avvalendosi della collaborazione di un investigatore della polizia di Miami.
Dopo tre mesi della realizzazione de "Il sorriso della medusa" fu ucciso, con la stessa modalità di Gianni Versace e con un'arma dello stesso calibro, Dale Pike. Chico fu interrogato per rispondere dell'omicidio Pike senza l'assistenza di un legale, gli stracciarono la foto dei figli in faccia asserendo che non li avrebbe rivisti mai più. Forti viene quindi accusato di essere parte in questo "felony murder", un omicidio commesso durante l'esecuzione di altro crimine (l'accusa aveva posto come movente dell'omicidio una truffa di Forti ai danni di Anthony Pike) e nel 2000 viene condannato all'ergastolo senza la possibilità di liberazione condizionale.
Ha scontato parte della sua pena vicino a Miami, al Dade correctional institution di Florida City e ora "Dade correctional institution" di Florida City, a sud di Homestead, nella grande Miami, dove ha il conforto (almeno) di un «golden retriever gigante (circa 50 chilogrammi) di nome Disco; buono e dolce» aveva avuto occasione di spigare lo stesso Chico. Che ha sempre dichiarato di essere vittima di un errore giudiziario, di esser innocente, di essere stato condannato in assenza di prove.
Ferdinando Imposimato, all'epoca suo legale italiano, e la criminologa Roberta Bruzzone hanno presentato nel maggio 2012 un rapporto all'allora ministro degli esteri Giulio Terzi di Sant'Agata. Anche il successivo ministro, Emma Bonino, aveva espresso l'attivo interessamento del Governo italiano sul caso Forti.
Passo dopo passo si arriva al 23 dicembre 2020, quando sembrava che in ritorno di Chico in Italia fosse cosa fatta. Bastava avere un po' di pazienza. Dopo due anni, nulla è cambiato. E a casa, a Trento, ad attendere il figlio, c'è mamma Maria, 94 anni.