Piazza Vittoria, Zambanini chiude il chiosco del pane
L'azienda familiare nata nel 1950 a Ceniga lascia il capoluogo ma prosegue l'attività, riorganizzandosi e puntando di più sul prodotto confezionato e sulla pasticceria. Ai primi di luglio aprirà un punto vendita stagionale ad Andalo
TRENTO. «Si avvisa la gentile clientela che il 17 giugno sarà l'ultimo giorno di apertura». Così recita il cartello appeso alla vetrata dello storico chiosco del Panificio Zambanini che da otto anni era protagonista quotidiano di piazza Vittoria.
Un piccolo rinfresco, tanti saluti e abbracci alla clientela abituale, che un po' smarrita chiede spiegazioni per l'inattesa chiusura.
«È stata una decisione presa a malincuore - racconta Anna Brunelli, gestore del punto vendita - Nel 1950 i nonni di mio marito hanno iniziato la produzione da un piccolo mulino, attività che è stata presa poi in gestione dai figli Alberto e Sandra, per poi arrivare alla terza generazione con Federico e me. Ci siamo sposati nel 2020, io ho sempre gestito il punto vendita qui, l'ho visto nascere. Stavamo andando bene, la clientela ci è molto affezionata ma abbiamo pensato di ridimensionarci.
Il nonno Alberto, che seguiva direttamente la produzione e la panificazione, ora vuole godersi la pensione e noi già facciamo i salti mortali, anche a causa della distanza. La vita non è solo lavoro, abbiamo pensato di riorganizzare l'azienda e puntare un po' più sul confezionato e sulla pasticceria».
Una storia antica quella della famiglia Zambanini che inizia proprio negli anni '50 con l'acquisto da parte di quattro fratelli Riccardo, Pietro, Alessandro e Guido di un molino a Ceniga per continuare poi con la successiva apertura di un panificio con relativo negozio a Tavodo, nelle Giudicarie Esteriori. Gli affari vanno bene in una zona ancora povera in cui i lavoratori sono molti e il pane è un bene prezioso. Poi la malattia di Alessandro e la decisione da parte degli Zambanini di lasciare l'attività a lui e alla moglie Nella Santoni.
Alessandro, nonostante la malattia, riesce a tornare ogni giorno in laboratorio e a resistere fino a quando i figli Sandra e Alberto (17 e 14 anni) lo possono sostituire. Nel 1979 Alessandro si spegne ma Sandra e Alberto riescono ormai a gestire da soli la situazione. Gli affari tornano a fiorire prima con un'apertura di una boutique del pane ad Arco e poi negli anni '90 con lo spostamento a San Lorenzo in Banale.
Nel frattempo, si prepara la terza generazione e l'attività, in accordo con Sandra, viene lasciata da Alberto al figlio Federico, che nonostante la laurea in ingegneria, decide di portare avanti la tradizione. Poi otto anni fa lo sbarco a Trento con il chiosco in piazza Vittoria. Molte le novità introdotte: dal pane alla "ciuiga" al salume delle Giudicarie. Ora una nuova tappa della storia.
Per ridurre gli orari notturni e per pensare anche ad un futuro più tranquillo la famiglia Zambanini ha deciso di abbandonare il punto vendita: «Apriremo con i primi di luglio un negozio ad Andalo e stagionalmente sfrutteremo quello per vendere i nostri prodotti confezionati e di pasticceria».
Tanta l'emozione ma anche l'orgoglio per quello che è stato fatto: «Possiamo dire di essere orgogliosi - racconta ancora Brunelli - per quello che siamo riusciti a costruire. Ringraziamo e speriamo in un futuro appagante e soddisfacente». Mentre accoglie gli ultimi clienti della mattinata Brunelli ci confida di essere ancora un po' frastornata: «Tutto questo ci mancherà perché si era creata una routine e ormai era per me come una seconda famiglia. Ma è stata una scelta voluta e siamo contenti».