Bypass ferroviario, scendono in campo i medici: coinvolto l’istituto superiore di sanità per le zone inquinate
Emerse criticità sullo stato di salute dei bambini e degli adulti che risiedono vicino alle aree a rischio: «Serve un tavolo tecnico, necessario un confronto sugli aspetti sollevati che includa gli enti pubblici territoriali al fine di acquisire informazioni dettagliate». L'Iss è stato coinvolto a maggio, ma Provincia e Azienda Sanitaria da due mesi tacciono
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TRENTO. Già nell'ultimo studio epidemiologico nazionale pubblicato ad inizio 2023 erano emerse criticità sullo stato di salute di chi abita a Trento Nord vicino alle zone inquinate. Oggi, alla luce dei lavori che saranno effettuati in zona per realizzare il bypass, l'Ordine dei medici ha chiesto chiarezza e monitoraggi per capire i rischi causati dal movimento del terreno.
È stato interpellato a maggio anche l'Istituto superiore di sanità che ha evidenziato la necessità di un tavolo tecnico per approfondire la situazione. L'Ordine ha sollecitato la Provincia e il Comune, che però da due mesi tacciono.
«La complessità delle questioni sollevate, richiede un approccio multidisciplinare ed inter istituzionale, con opportuno coinvolgimento degli enti istituzionali preposti alle attività di controllo e monitoraggio del territorio in esame, sia sul fronte ambientale che sanitario, in rapporto alle azioni di bonifica nel sito Trento Nord e alla realizzazione del citato passante ferroviario dell'alta velocità», ha riposto l'organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale.
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