Bypass di Trento, Sbm: «Sequestro del cantiere scontato, gli amministratori locali si dimettano»
Il Sindacato di base multicategoriale ha depositato tre esposti alla magistrature in relazione agli interventi nelle zone dell’ex Sloi e dell’ex Carbochimica: «Ci preoccupano le posizioni assunte dalla giunta comunale e da quella provinciale, la seconda è del tutto silente»
IL CASO Sequestrata un'area, un iscritto nel registro degli indagati
CRITICO «Avvilente che solo il sequestro abbia portato alle verifiche sui terreni»
INTERVENTO Area messa sotto sequestro: la Procura chiede un piano di bonifica
IANESELLI "Legittimo protestare contro il bypass, ma l’opera va realizzata"
TRENTO. «Le notizie riportate dai media locali in ordine ai provvedimenti cautelari assunti dalla Procura della Repubblica di Trento sui cantieri per la realizzazione del bypass ferroviario a Trento nord ci rassicurano, ma non ci colgono impreparati. Nonostante tutte le rassicurazioni, sbandierate ai quattro venti dagli amministratori pubblici locali sulla natura ecologica dell'opera, un epilogo del genere era scontato». Lo scrive, in una nota, il Sindacato di base multicategoriale (Sbm) di Trento, che ha presentato tre esposti alla magistratura in relazione agli interventi previsti nelle zone inquinate della ex Sloi e della ex Carbochimica.
«Piombo tetraetile e Ipa (idrocarburi policiclici aromatici) sono veleni tossici, in particolare per l'essere umano, e manipolarli con leggerezza ed approssimazione, come assistito in questi ultimi mesi, ha logicamente determinato il sequestro preventivo delle aree di cantiere».
Il sindacato prosegue: «Ciò che ci preoccupa seriamente sono le posizioni assunte dalla giunta comunale e da quella provinciale. La seconda è del tutto silente: ci sono le elezioni ad ottobre ed ignora completamente la gravità dei fatti di questi giorni. La prima, invece, dopo tante promesse, si schiera per la prosecuzione dei lavori di realizzazione dell'opera» e chiede le dimissioni degli amministratori locali «per il bene dei lavoratori e della cittadinanza tutta».