Il bypass ferroviario diventa un caso politico: Fratelli d’Italia chiede un altro tracciato
Gli onorevoli de Bertoldi e Ambrosi durissimi: «La circonvallazione non tiene conto del gravissimo danno ambientale che deriva dal tracciato individuato». I due esponenti di primo piano del partito spiegano che «siamo sempre più convinti delle necessità di modificare la decisione progettuale di Rfi»
TRENTO. Adesso il bypass ferroviario diventa un problema politico. E per il presidente Maurizio Fugatti, non per il sindaco Franco Ianeselli, che avrà pure i suoi crucci, dalla circonvallazione ferroviaria, ma questo giro non c'entra.
A scavare un solco nella coalizione di centrodestra che solo qualche giorno fa ha celebrato un faticosissimo fidanzamento sono due figure di peso di Fratelli d'Italia: l'onorevole Alessia Ambrosi e l'onorevole Andrea de Bertoldi, che parlano di situazione che «continua ad essere allarmante» e chiedono ora di cambiare il progetto, per non far passare il tracciato dai terreni di Trento nord. Chiaro, può essere che sia solo una boutade, buona per ingraziarsi parte dell'elettorato in tempi di campagna elettorale alle porte: dall'avvio della vicenda circonvallazione ferroviaria ce ne sono state parecchie e in tutti gli schieramenti.
Voci isolate (tra cui l'onorevole Ambrosi, fin dall'inizio, questo va detto) che contestavano il progetto portato avanti dalla propria maggioranza e dal proprio partito, sia esso a Roma al Governo, in Provincia o in Comune. Ma l'iniziativa di Ambrosi e de Bertoldi sembra un po' diversa, non fosse altro perché arriva sulla spinta dell'indagine della procura e del sequestro di una fascia di quasi un ettaro in parte a sud della rotatoria di Nassiryia. Non è chiaro se ci siano gli spazi tecnici, per una modifica del progetto, posto che si è già andati all'appalto.
Ma ecco, di sicuro quelli politici ci sarebbero, posto che i partiti stanno lavorando adesso ai programmi in vista della prossima legislatura. E Fratelli d'Italia ha già dimostrato su altri fronti di saper far valere il suo peso politico, se ritiene la questione importante. Un esempio su tutti, l'accordo per la vicepresidenza per Francesca Gerosa. Quindi ecco, tutto sta a capire se la presa di posizione di ieri è un comunicato senza conseguenze o l'avvio di un'azione politica che può impattare pesantemente sull'esecutivo Fugatti.
Perché i toni dei due onorevoli sono perentori: «Alla luce delle novità di questi giorni, legate ai sequestri preventivi da parte del Nucleo ecologico dei Carabinieri, che hanno sequestrato preventivamente circa 300 metri di sedime ferroviario - si legge in una nota - si avvalora ancora di più la nostra convinzione che il progetto lungo la ferrovia del Brennero a Trento Nord, sia stato ideato in un'area territoriale sbagliata a pericolosa, in cui erano presenti la Sloi e la Carbochimica, due aziende estremamente inquinanti che producevano piombo tetraetile e derivati del catrame e solventi».
«La circonvallazione ferroviaria di Trento - continuano Ambrosi e de Bertoldi - rappresenta un'opera del Pnrr, il cui intervento non tiene conto del gravissimo danno ambientale che deriva dal tracciato individuato, che penetra la città di Trento fino a poche centinaia di metri dal centro storico, attraversando le delicatissime aree inquinate dei siti industriali della Carbochimica e della Sloi. Per questo, in considerazione dei sequestri preventivi dei giorni scorsi - concludono i deputati di Fratelli d'Italia - siamo sempre più convinti della necessità di modificare la decisione progettuale di Rfi, fermo restando della condivisione che le infrastrutture di collegamento rappresentino modernità ed efficienza, se previste all'interno di un quadro di tutele e salvaguardia delle comunità locali interessate».
Non è la prima volta che alcuni esponenti di Fratelli d'Italia si esprimono in questo modo. In consiglio comunale da tempo il consiglieri di Fratelli d'Italia - su tutti Giuseppe Urbani - avevano criticato il progetto. In consiglio provinciale c'erano state Ambrosi (prima di diventare deputata) e poi Katia Rossato. Ora Ambrosi torna sul tema, assieme al collega onorevole Andrea de Bertoldi. Si tratta di capire se è la linea ufficiale del partito - con le conseguenze del caso - o se restano voci isolate, seppur di peso in Fratelli d'Italia, destinate a moltiplicarsi nell'imminente campagna elettorale.