Il quartiere di San Martino dichiara guerra alla sosta selvaggia
Le auto parcheggiate in divieto rendono pericoloso il passaggio per i pedoni e i ciclisti, si crea un contesto che ostacola quella rinascita che si nota nella parte a sud della via, quella pedonalizzata e dunque libera dalle vetture. La Circoscrizione ha inviato una lettera alla polizia locale per chiedere un intervento
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TRENTO. Il quartiere di San Martino dichiara guerra alla sosta selvaggia. Per lo meno a quella che, nell'omonima via cuore del borgo, di fatto impedisce di godere dei recenti lavori di ripavimentazione e arredo urbano, rende pericoloso il passaggio per i pedoni - e pure per i ciclisti - e alla fin fine certo non aiuta quella rinascita che, nella parte a sud della via (senza auto) ha avuto grande impulso proprio con i lavori di ristrutturazione.
Risultato: la Circoscrizione ha inviato una lettera alla polizia locale per chiedere, formalmente, un intervento. E non solo in San Martino: anche in largo Sauro e nella vicina via Suffragio.Via San Martino è, di fatto, divisa in due. La parte a sud, dopo i lavori di ristrutturazione e ripavimentazione è stata chiusa al traffico. Pedonalizzata, è rinata: in rapida successione sono arrivate una serie di attività economiche, che ora sono in qualche modo il cuore del quartiere.
Così, per citarne solo alcune, in parte nuove in partite tradizionali, la gente è abituata ormai a dividersi tra il bar (fino a poco tempo fa erano due), le tre librerie (che è già un record), un negozio d'abbigliamento, un negozio di arredo in design, una pizzeria, un parrucchiere, una bottega d'artigianato artistico. Soprattutto, tanta gente che, tra le vetrine e proprio in strada, partecipa a incontri, fa la pausa pranzo, porta i bambini in bicicletta. Vive gli spazi pubblici in assoluta tranquillità. Poi c'è la parte nord di San Martino.
Altrettanto ristrutturata, per altro con le stesse regole: niente marciapiede, perché l'idea è che le auto in quell'area dovrebbero essere il meno possibile. Zero non si può. Perché lì c'è gente che vive, e sopratutto perché a metà via c'è lo studio medico. Quindi le auto possono passare, ma in origine si immaginava sarebbero state poche, nella realtà il via vai è continuo. E fin qui passi.
Il problema sono le auto parcheggiate: a inizio via ci sono tre stalli pure un po' strettini, per disabili e carico e scarico che sono sempre, ma proprio sempre, occupati. Il che fa pensare che gli autotrasportatori a cui serve lo spazio per carico e scarico, se passano, difficilmente troveranno mai spazio. Ma è dall'altra parte della via il problema: spesso ci sono auto in sosta. Davanti alla farmacia (che ha l'accesso anche da via Brennero) soprattutto.
Il risultato è che alcune delle poche attività si sono spostate e che non è raro vedere i pedoni che danno la precedenza alle auto.
Nel senso che si fermano dietro ad una macchina parcheggiata non a norma, per permettere al veicolo in arrivo di passare. Un problema che tocca - pur in misura minore - anche largo Sauro e via Suffragio, dove da tempo ormai la sosta è vietata. Tutto questo sta stancando parte dei residenti. E la Circoscrizione si è mossa di conseguenza. La settimana scorsa ha inviato una lettera formale alla polizia locale di Trento, per chiedere un intervento serio. È brutto invocare multe, ma in qualche modo quella strada deve tornare ad essere vivibile.
[nella foto, un'auto in divieto in via San Martino]