Violenza e crimine alla Portela, duro botta e risposta fra Lega Salvini e sindaco Ianeselli
Il Carroccio: «Lo sport della città è lo street fighting». Il primo cittadino: «Come si sa, il sindaco non ha competenze in materia: dov’è il governo da loro sostenuto? E che cosa fa in concreto?»
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TRENTO. E’ un duro botta e risposta, fra la Lega Salvini Trentino e il sindaco Ianeselli, sulla situazione dell’ordine pubblico nella zona della Portela. Ieri i leghisti hanno tenuto una conferenza stampa, nella quale hanno irriso il Comune, dicendo che «lo sport nazionale in città è lo street fighting». Con immediata replica di Ianeselli: «Sanno bene che il sindaco non ha poteri. Li ha il governo, da loro sostenuto, che non fa nulla di concreto».
I leghisti erano partiti in quarta: «Con gli episodi di violenza di ieri in piazza Portela, Trento ancora una volta dimostra di essere stata abbandonata alla criminalità e alla violenza dall’amministrazione comunale, nonostante oltre 20 anni di avvisi e proposte da parte della Lega» ha dichiarato Gianni Festini Brosa, segretario organizzativo provinciale della Lega, aprendo la conferenza stampa.
«Ancora nella scorsa legislatura – ha dichiarato il segretario della Lega cittadina, Devid Moranduzzo - la nostra proposta di chiedere il presidio dell’esercito dei punti caldi, soprattutto del centro storico di Trento, era stata approvata per poi finire in nulla e dopo 5 anni ecco il sindaco Ianeselli comparire con una richiesta tardiva, quando i residenti sono vittime della sua inattività da anni».
«Nel ringraziare il continuo presidio ed azione delle forze dell’ordine, non possiamo però dimenticare da un lato l’importanza dell’azione del Sindaco, quale diretto responsabile in materia di sicurezza per la città di Trento – ha detto il candidato in campagna elettorale Roberto Paccher – ritengo che sia più importante un’attenta azione di presidio e controllo dei quartieri da parte della Polizia locale che inseguire una multa in più per divieto di sosta».
La replica del sindaco, Franco Ianeselli: «La Lega si chiede se lo sport della città di Trento sia lo street fighting. Io sono certo che quello della Lega è lo scaricabarile. Forse la reazione scomposta dopo la rissa in via Pozzo deriva dal fatto che oggi è la Lega a sostenere il Governo e dunque lo sgoverno del fenomeno immigrazione. Da una Presidente del Consiglio che in campagna elettorale prometteva di inseguire gli scafisti per terra e per mare siamo passati a una nuova strategia che prevede di chiudere gli occhi sugli sbarchi, che continuano come e più che in passato, e di gettare ogni responsabilità addosso ai sindaci, che nessuna competenza hanno in tema di immigrazione», così Ianeselli.
«A livello provinciale il gioco è lo stesso - continua il sindaco - si mettono i minori non accompagnati nei container e poi si dice che è colpa del sindaco quando c'è l'incidente. È l'irresponsabilità che regna sovrana e che riversa le colpe sempre su qualcun altro: l'Europa, con cui pure la premier stringe accordi, o i sindaci o i governi passati. Mai che si cerchino soluzioni concrete, mai che si dia una risposta ai cittadini che chiedono sicurezza e integrazione. Tutto ciò è davvero desolante», osserva Ianeselli.