Politica / Urbanistica

Il futuro dell'ex Questura di piazza Mostra, stoccate fra Bozzarelli e Gerosa: «Non ha un’idea»

In Commissione Cultura del Comune il confronto pepato. «Quando avremo un’idea ve la faremo sapere» la risposta della vicepresidente della giunta provinciale

di Fabio Peterlongo

TRENTO. «Sull'ex Questura, dalla Provincia per ora nessuna scelta, stiamo ragionando sulle ipotesi», ha detto la vicepresidente della Provincia ed assessora alla cultura Francesca Gerosa. «Apprendiamo che sull'ex Questura la Provincia non ha un pensiero, ci risentiremo quando ci sarà un'ipotesi», ha risposto la vicesindaca e assessora alla cultura Elisabetta Bozzarelli. Questo lo scambio di battute che si è registrato ieri in commissione comunale cultura.

Si discuteva del futuro dell'ex Questura, l'edificio storico di piazza Mostra ormai fatiscente: un ordine del giorno promosso dal consigliere comunale Giuseppe Filippin (Lega) ed approvato all'unanimità dal Consiglio comunale impegnava ad avviare le interlocuzioni per valutare l'ipotesi di realizzarvi un museo archeologico (ipotesi che da vent’anni è sul tappeto, per orspitare finalmente le migliaia di reperti retici, longobardi e Romani che languono in un capannone di Trento Nord).

«Nei magazzini del Buonconsiglio ci sono decine di migliaia di reperti, si deve realizzare un "hub" archeologico per il Trentino», ha spiegato Filippin. La vicepresidente Gerosa ha delineato così la posizione della giunta provinciale: «Non ho riscontri definitivi sulla volontà di utilizzo, sono state iniziate analisi approfondite dei costi collegati alle attività da collocare in quegli spazi. Le risorse per riqualificare quell'immobile sono importanti, parliamo di parecchi, parecchi milioni di euro. Per questo la progettualità va ben coordinata, è una parte della città importante in una piazza appena riqualificata. La piazza ha uno splendido colpo d'occhio, ma le condizioni dell'ex Questura non sono certo delle migliori. Da noi nessuna preclusione per dei partenariati pubblico-privato. Non è stata fatta alcuna scelta, serve una destinazione utile alla città per non disperdere le risorse».

Al che, la vicesindaca Bozzarelli ha risposto: «L'edificio non è di proprietà comunale, perciò non possiamo impegnare le nostre risorse. Inoltre la competenza museale è della Provincia e il confronto è doveroso. Apprendiamo che la Provincia non ha un pensiero sulla ex-Questura, chiederemo di risentirci quando sarà maturata un'ipotesi. Di fronte a buoni progetti le risorse si trovano».

Replica Gerosa: «La Provincia di idee ne ha, ci stiamo confrontando, ma serve serietà. Quando avremo deciso, vi faremo sapere». «Bene, attendiamo», ha ribattuto Bozzarelli.

Scambio di battute non apprezzato dal consigliere di Fratelli d'Italia Daniele Demattè: «Il sarcasmo di Bozzarelli è inopportuno, ho apprezzato Gerosa, realista, a differenza di quanto abbiamo visto in altre iniziative come SuperTrento (promossa dal Comune, ndr). Il nostro parere è positivo per il museo archeologico all'ex Questura e al Chiostro degli Agostiniani. Ci sarebbe un ritorno molto significativo per la città».

Dal centrosinistra interviene Federico Zappini (Trento Futura): «Se si contesta il sarcasmo di Bozzarella, anche il "Decidiamo e vi facciamo sapere" di Gerosa risulta inopportuno. Tra amministrazioni serve un confronto aperto per arrivare a una fruttuosa collaborazione. Ma negli ultimi anni forse con un po' di finanza creativa, sono state trovate risorse per progetti molto meno solidi».

Tra le ipotesi ventilate in merito all'ex Questura, vi è anche quella di realizzarvi un albergo, ipotesi avanzata da una cordata di imprenditori. Su questo, il dirigente della Soprintendenza per i beni culturali Franco Marzatico ha espresso dubbi: «Trasformare in un albergo un bene protetto dai vincoli culturali come l'ex Questura, tecnicamente sarebbe molto impegnativo. Se si chiede a una persona che si occupa di cultura se preferisce che un luogo sia dedicato alla cultura oppure sia dedicato ad altro, la risposta è evidente».

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