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Cantiere del bypass a Trento Nord, inquinanti nelle acque sotterranee

Diffusi tre report: per Rfi Italferr niente di nuovo, e sforamenti «non dovuti all’attività di cantiere», ma il quadro è preoccupante.  Ferro oltre cinque volte i limiti, nitriti a 784 microgrammi per litro contro un limite fissato a 500

TRENTO. Ferro oltre cinque volte i limiti, nitriti a 784 microgrammi per litro contro un limite fissato a 500. Il risultato del nuovo monitoraggio - il terzo - sulle acque sotterranee commissionato da Rfi Italferr e diffuso negli scorsi giorni. Due valori che riguardano il punto di monitoraggio denominato "Aso 05" nella zona dello Scalo Filzi e che saranno posto sotto la lente di ingrandimento della prossima campagna di monitoraggio.

Non si può dire che non siano risultati attesi, o almeno così viene sottolineato nel report: "Superamenti in linea con il trend riscontrato nelle campagne in Ante Opera".

Sul sito dell'Osservatorio Bypass sono comparsi tre documenti. Quello relativo alle acque sotterranee di cui abbiamo parlato in apertura, quello sulle acque superficiali e quello relativo al monitoraggio dell'atmosfera.

Acque sotterranee. La buona notizia è che sugli altri nove punti, tra i dieci oggetto di monitoraggio con le analisi di laboratorio, non sono stati evidenziati superamenti dei livelli di legge. Va anche precisato che uno dei punti (quello denominato "Aso 10") non ha dato risultati perché ricoperto, stando al report, da eccessiva vegetazione.

Acque superficiali. Sul fronte delle acque superficiali il punto più delicato è quello del Canale Lavisotto denominato "Asu 06 Bis", nel quale è stata riscontrata la presenza del piombo dietile e sul punto denominato "Asu 05" - sempre nella zona del Canale Lavisotto - nel quale oltre al piombo dietile è stata evidenziata la presenza anche del piombo trietile. Per il resto, sul fronte delle acque superficiali nel report di Rfi Italferr viene sottolineato che «dall'analisi dei parametri chimico-fisici misurati in campo, rilevati a seguito delle prove fuori stazione effettuate nel mese di aprile, non emergono particolari criticità o discordanze tra monte e valle delle sezioni indagate. In termini di parametri chimico-fisici analizzati e a differenza della precedente campagna in cui si rilevavano concentrazioni di ferro variabili tra un minimo di meno di 0,05mg/l ed un massimo di 0,14mg/l in corrispondenza di tutti i punti monitorati, nella corrente campagna si registrano valori di concentrazione variabili tra meno di 0,05mg/l e 1,6mg/l. In calo anche le concentrazioni di nichel nel Canale Lavisotto.

Atmosfera. Il terzo report comparso ieri è quello riferito all'atmosfera: ci sono stati superamenti delle polveri sottili Pm10 ma in linea con quelli delle centraline di monitoraggio aria dell'Appa, e quindi secondo i tecnici di Rfi Italferr si tratta di «sforamenti non dovuti all'attività di cantiere».

Anche l'andamento degli ossidi di azoto, nello specifico di No2, «segue il trend delle centraline Appa prese a riferimento e non si registra nessun superamento del limite di legge (media oraria 200 ?g/m3)».

Per quanto riguarda il terriccio, il composto che risulta essere più presente è sempre la silice seguita dall'ossido di calcio, dall'ossido di alluminio, dall'ossido di ferro e ossido di magnesio.

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