Comune, bocciata la proposta di Demattè: no al test antidroga sui consiglieri
Il sindaco Franco Ianeselli ha respinto la proposta: “Questa proposta serve solamente a darvi un po’ di visibilità, - ha ribattuto il primo cittadino - Se il test è volontario, così come è volontaria la pubblicazione del risultato, possiamo già farlo senza impegnare l’Azienda sanitaria. Anzi, perché non farlo a sorpresa su tutti i consiglieri di tutti i gruppi?”
FDI "Il test ai consiglieri e agli assessori"
TRENTO. Scontro tra maggioranza e minoranze in Consiglio comunale sulla proposta di Fratelli d’Italia del test antidroga per i consiglieri comunali. Daniele Demattè aveva chiesto di introdurre una convenzione con l’Azienda sanitaria volta a far esaminare i test antidroga dei consiglieri, che vi si sarebbero sottoposti a titolo volontario e, sempre volontariamente, ne avrebbero reso pubblico il risultato: «Sarebbe un gesto di sensibilità verso un tema di grande allarme, anche considerata la recente morte di una giovane di overdose».
Il sindaco Franco Ianeselli ha respinto la proposta: «Questa proposta serve solamente a darvi un po’ di visibilità, - ha ribattuto il primo cittadino - Se il test è volontario, così come è volontaria la pubblicazione del risultato, possiamo già farlo senza impegnare l’Azienda sanitaria. Anzi, perché non farlo a sorpresa su tutti i consiglieri di tutti i gruppi?». Continua il sindaco: «Quello delle tossicodipendenze è un tema doloroso e complesso che non si affronta sicuramente con queste trovate, ma affrontando il disagio sociale».
Parole respinte da Demattè: «Trovo indecenti queste parole del sindaco, è una proposta avanzata dal centrosinistra in altre città. Sindaco, il suo atteggiamento saccente sarà punito dagli elettori e non basteranno le graduatorie del “Super Telegattone” a risparmiarla». Interviene il presidente del Consiglio Paolo Piccoli: «Non è il “Super Telegattone”, ma il “Sole 24 ore”». Il riferimento è alla graduatoria in cui si attesta la buona popolarità della giunta Ianeselli. Rincara Giuseppe Urbani (FdI): «La droga è schiavitù, provo amarezza perché dal Pd arrivano prese in giro. Il nostro esempio sono Muccioli e don Gelmini».
Il socialista Stefano Bosetti interviene da medico: «Le sostanze stupefacenti causano drammi enormi nella salute personale e nella salute pubblica, con sostanze emergenti come il Fentanyl. Ma il tema stupefacenti è complesso, non dimentichiamo l’uso medico di alcune sostanze, come la cannabis che aiuta le persone afflitte da tumori e da patologie neurologiche».
Andreas Fernandez (Europa verde) sottolinea la necessità di andare verso politiche non di mera proibizione: «Le droghe causano sofferenze drammatiche, ma servono strategie di riduzione del danno. La proposta di Fratelli d’Italia sembra voler strumentalizzare la questione».
Dubbi anche da Giuseppe Filippin (Lega): «Non capisco il senso di questa mozione, se vogliamo fare il test lo possiamo fare, anzi sono immediatamente disponibile. Formulata in questo modo non risolve niente». Dello stesso avviso Silvia Zanetti (Si può fare!): «Se vogliamo fare il test e pubblicarne il risultato volontariamente, lo si può già fare. Qual è il senso utile?». L’autonomista Alberto Pattini: «Nessuno di noi ha paura a fare un test, ma la risposta è inadeguata».