Verdi e Sinistra: “Stop ai lavori del bypass, i terreni dell’ex scalo Filzi sono inquinati”
Renata Attolini, Lucia Coppola e Andreas Fernandez: "Sarà indispensabile procedere a formulare un progetto di bonifica, che richiederà tecniche avanzate e sicure e quindi tempi di realizzazione piuttosto lunghi"
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TRENTO. "I terreni dell’ex scalo Filzi sono inquinati a causa della presenza in falda di sostanze organiche ed inorganiche pericolose, ben oltre il limite di tolleranza e a profondità molto inferiori rispetto a quelle dichiarate da RFI. Lo affermano con sicurezza i risultati di sei piezometri installati da Appa su quei terreni, in seguito alle sollecitazioni di reti e partiti che, preoccupati della bontà del progetto già dal 2021, avevano ipotizzato e segnalato la possibile presenza di inquinanti pericolosi nel Sito di Interesse Nazionale ex Sloi ed ex Carbochimica e nei terreni confinanti. Sarà ora indispensabile procedere a formulare un progetto di bonifica, che richiederà tecniche avanzate e sicure e quindi tempi di realizzazione piuttosto lunghi. La decisione di iniziare i lavori all'ex Scalo Filzi prima di aver certificato la contaminazione dei terreni, fidandosi delle rassicurazioni del committente dell'opera, RFI, rappresenta un grave atto di superficialità politica. che mette a rischio la salute pubblica e ambientale della nostra città". Lo scrivono in una nota Renata Attolini, Lucia Coppola e Andreas Fernandez dell'Alleanza Verdi e Sinistra.
"Gli atti più recenti di questa discussa vicenda avevano già fatto supporre che gli scavi, che dovevano partire in contemporanea a nord e a sud, sarebbero partiti solo a sud. Resta da chiedersi come si possa pensare di cominciare uno scavo che non potrà vedere la sua conclusione come e dove previsto nel progetto iniziale. La nostra preoccupazione, espressa più di due anni fa, che si mettesse a soqquadro una città per un'opera che sarebbe rimasta incompiuta si fa ancora più realistica.
Alleanza Verdi e Sinistra chiede nuovamente quanto chiesto da tempo e ripetutamente: l'amministrazione imponga uno stop ai lavori per consentire una riflessione approfondita su tutto il progetto, perché lo si possa modificare e realizzare facendo prevalere il bene della città e dei suoi abitanti su ogni altra considerazione di tipo politico e/o economico", conclude la nota.