Trento, l’abbraccio alla "Seggiolina": salvo il futuro della libreria
In un mese centrato l’obiettivo della raccolta fondi. Si sono mossi in tanti, accanto al comitato spontaneo sorto a luglio, per permettere alla libreria per l’infanzia del quartiere di San Martino di guardare avanti, ma non v’era certezza sulla riuscita dell’operazione
TRENTO. Non se l’aspettava lei, Soledad Rivas. E se l’aspettavano in pochi anche tra coloro che hanno promosso il “salvataggio”: avevano dato ai donatori cento giorni di tempo, ma in meno di un mese, la raccolta fondi per scongiurare la chiusura della Seggiolina Blu è andata in porto, con l’obiettivo - ambizioso - di recuperare 25mila euro centrato in tempi record. Il traguardo è stato tagliato stamattina sulla piattaforma web Produzioni dal basso.
Si sono mossi in tanti, accanto al comitato spontaneo sorto a luglio, per permettere alla libreria per l’infanzia del quartiere di San Martino di guardare avanti, ma non v’era certezza sulla riuscita dell’operazione: le raccolte sul web sono un po’ come aeroplani di carta, puoi piegare tutto alla perfezione, lisciare la punta e le ali con la massima cura. Ma il rischio che poi ti cada sui piedi, c’è sempre.
Può accadere, ma non è senz’altro stato questo il caso: il vento che ha sostenuto l’aeroplanino di “Save Seggiolina Blu” ha soffiato, costante e favorevole, fin dal lancio dell’operazione, lo scorso 15 luglio, grazie a una efficace campagna sui social, al lavoro dietro le quinte di un gruppo di persone che fin dall’inizio aveva creduto nella possibilità di sostenere concretamente la libreria ma, soprattutto, grazie al valore - non solo economico, ma soprattutto sociale - che tanti riconoscono alla creatura di Soledad Rivas.
Fare la propria parte, grande o piccola che sia,per tante persone è venuto spontaneo, con la Seggiolina che ha visto ribadito giorno dopo giorno, soprattutto nel momento del bisogno, il proprio ruolo di nodo importante del tessuto sociale di una comunità.
Un aiuto arrivato in maniera massiccia, tanto da commuovere la stessa Soledad: «Che la raccolta potesse procedere così spedita, non ce lo aspettavamo neanche lontanamente. In questi venticinque giorni ci siamo accorti di avere attorno a noi un affetto e una considerazione profondi, legami fortissimi. Siamo colmi di gratitudine e gioia e soprattutto rinnovato coraggio e nuova voglia di ripartire e continuare a fare meglio».
Crowdfunding, dunque, ma non fine a sé stesso: i fondi raccolti non serviranno solo a superare le difficoltà, ma anche ad evitarne in futuro, come spiega la libraia: «Questa risposta ci carica di responsabilità: ora sappiamo che molti si sentono sinceramente partecipi del nostro lavoro, mio e di chi mi è vicino, a partire da Andrea Oberosler e Silvia Galvagni».
Per il futuro dunque, le prospettive sono piene di quell’entusiasmo che fino a qualche mese fa era soffocato dalle incertezze e dalle difficoltà nel far quadrare i conti. Con l’auspicio che questa mobilitazione abbia lasciato il segno anche nella consapevolezza dei clienti, sottolinea Soledad.
«Trovarci avvolti da questo abbraccio è stato meraviglioso, ma ora dobbiamo partire da qui, non fermarci. Dovremo far rinascere la Seggiolina con basi solide per il futuro, stiamo lavorando a questo e renderemo partecipi tutti coloro che ci hanno aiutato di quelli che saranno i progetti in grado di non vanificare la loro generosità».
Una cosa è certa: in questi tempi difficili per le piccole realtà - non solo nel settore dell’editoria - in tanti hanno dimostrato di essere pronti a muoversi in prima persona per scongiurare dolorosi addii e amare rinunce. Per far sì che creatività, fantasia e sogni dei più piccoli possano continuare a trovare un’accogliente casa, tra quelle mura a cavallo tra via Manzoni e via San Martino.
Casa che il prossimo 6 settembre, si vestirà a festa: «È la data in cui la Seggiolina festeggia il decennale e si trasformerà in un momento di rinascita, e di restituzione alla comunità di quello che ci ha dato in così breve tempo, oltre che per iniziare a parlare del nostro futuro.