Montevaccino, installata la mega antenna: ma la polemica continua
Stasera, venerdì 15 novembre, in paese un'assemblea pubblica: preoccupano sia l'impatto paesaggistico sia i risvolti sanitari e si chiederà anche il parere di un medico sui possibili effetti dell’esposizione alle onde elettromagnetiche provenienti dall'area, subito a monte di numerose abitazioni
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TRENTO - Di guglie dentate il Calisio, non è che possa vantarne. Ma da ieri si slancia nel cielo, a Montevaccino, l'antenna telefonica delle polemiche.
Operai e tecnici al lavoro per conto del committente Infrastrutture Wireless Italia (Inwit spa, che cura l'impiantistica sia per conto di Tim che di Vodafone, compagnia, quest'ultima, che ha chiesto e ottenuto la possibilità di procedere all'installazione), hanno raggiunto il sobborgo ieri mattina ultimando poco dopo mezzogiorno l'installazione del traliccio che ora si staglia nel panorama ben visibile sia da buona parte del paese che salendo da Martignano o arrivando da Pralungo con il suo pennacchio bianco e rosso, quello dei bracci metallici destinati a sostenere i ripetitori.
Oggettivamente bisogna dire che il Servizio urbanistica e tutela del paesaggio della Provincia ci aveva visto giusto quando aveva espresso il suo parere contrario all'edificazione dell'opera lá dove è effettivamente sorta.
Le polemiche in paese erano scoppiate qualche settimana fa proprio quando i residenti avevano innanzitutto saputo dell'avvio dei lavori solo dall'andirivieni di camion e ditte e in secondo luogo che solo quel servizio aveva detto no a fronte dei si di tutte le altre strutture: né in Provincia - ente competente per le opere in questione - né in Comune - i cui uffici erano stati interpellati per verificare la fattibilità dell'opera su un'area agricola definita dal Prg di interesse primario.
Piazza Dante aveva poi provato in extremis a ingranare la retromarcia, scegliendo la via del no all'antenna, ma lo aveva fatto senza convocare alcuna conferenza di servizi tra enti e Inwit per cercare localizzazioni alternative. Dunque Inwit si era opposta a quel diniego e proprio per l'inerzia della Provincia nel sedersi a un tavolo per valutare altri siti, la società si era vista riconoscere dal Tar il diritto a procedere. Che è stato appunto esercitato fino al compimento (o quasi, mancano gli allacciamenti e la recinzione, ma l'antenna è su) dell'opera.
A nulla pare dunque siano valse le interrogazioni da parte di consiglieri provinciali (Filippo Degasperi, Lucia Coppola) e comunali (Tiziano Uez, Alberto Pattini) per capire come sia andato il fumoso iter né la raccolta firme promossa dai residenti per bloccare il cantiere. Le interrogazioni devono ancora ottenere risposta, così come le richieste di accesso agli atti.
Ora si dovrà vedere se, viste le problematiche premesse, l'antenna di Montevaccino farà o meno la fine di quella di Comano, dove dovrà essere rimossa.
Nel frattempo oggi, venerdì 15, di terrà una assemblea pubblica che era stata organizzata in paese per fare il punto sull'opposizione all'opera oltre che per avere il parere di un medico sui possibili effetti dell'esposizione alle onde elettromagnetiche dato che - oltre a impattare sul paesaggio - l'antenna è stata realizzata in un'area subito a monte di numerose abitazioni, quelle che sorgono nella parte bassa del sobborgo.
L'assemblea, che già nei giorni scorsi si annunciava effervescente, a questo punto è destinata a diventare un momento di confronto davvero acceso.