Pd: a Gardolo muoversi sempre più pericoloso, le zone 30 una priorità
Dopo le polemiche sull'efficacia delle misure adottate, il partito rilancia: riducendo il traffico creiamo aree più sicure e vivibili, favorendo la socializzazione e uno stile di vita sano e sostenibile
STELZER «Meno auto, più autobus, biciclette e car-pooling»
ANALISI Le zone 30 nelle città riducono gli incidenti del 23%
TRENTO - «Le zone 30 sono una priorità assoluta in un contesto urbano sempre più complesso e pericoloso»: a dirlo è il Partito democratico di Gardolo dopo le recenti "turbolenze" all'ultimo consiglio circoscrizionale in merito all'efficacia degli interventi.
Nel frattempo, il grave incidente di martedì allo svincolo di via Soprasasso (una donna ferita su un tratto fuori dalla zona 30) e il frontale in via per Melta del 2 novembre (quattro feriti proprio sul confine della zona 30) hanno tenuto alti i livelli del dibattito sulla pericolosità delle strade gardolote.
E il Pd propone un'analisi: «Riducendo il traffico e il rumore creiamo aree più vivibili, favorendo la socializzazione, uno stile di vita sano e sostenibile e contribuendo a un ambiente più pulito», sostiene Michele Tomasi, referente del partito in consiglio. Non mancano le puntualizzazioni dedicate a chi avrebbe instillato dubbi sugli effetti delle zone 30:
«La decisione di pianificarle da parte dell'amministrazione comunale ha previsto fin dall'inizio di coinvolgere le persone, mostrando l'importanza di investire tempo e risorse in un processo partecipato. Siamo orgogliosi che sul nostro territorio, scelto come primo luogo di sperimentazione, il processo abbia avuto successo».
Ascoltare esigenze e preoccupazioni della comunità resta fondamentale: proprio da pochi giorni è in corso il questionario sulle zone 30, diffuso in paese con apposite locandine e compilabile anche online. «Invitiamo tutte e tutti a sostenere questa iniziativa e a fare eventuali osservazioni per migliorare».
La nota, infine, spiega la ratio dietro all'eliminazione dei golfi di fermata degli autobus sulla statale: «È bene ricordare che l'eliminazione dei golfi serve per migliorare il trasporto pubblico, per eliminare le barriere architettoniche e per facilitare le famiglie con passeggini, le persone con mobilità ridotta, gli autisti nelle fermate di mezzi lunghi anche 18 metri e per ridurre rischio di incidenti del trasporto pubblico: se si vuole un servizio più efficiente, bisogna supportare i cambiamenti.
Dobbiamo andare oltre il tornaconto personale: non si tratta di una battaglia contro le auto, ma di rendere più equilibrata la mobilità di un territorio attraversato quotidianamente da traffico privato sostenuto», chiosa il documento. Gi. P.