Trento / Il caos

Tir contromano sul ponte a Ravina: passano malgrado i divieti e poi sono bloccati dal cantiere

Nuova emergenza indicata dalla presidente della Circoscrizione, Camilla Giuliani: «Ricevo segnalazioni costanti dai cittadini. E le auto invece vanno in ciclabile, chiederò che vengano reinstallate le transenne che permetteranno il passaggio solo a pedoni o ciclisti»

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di Chiara Zomer

TRENTO - Il cartello c'è. Con il tempo è diventato proprio una sbarra, perché sai mai che serva essere più convincenti. Eppure a quanto pare non basta. A Ravina, sobborgo che da tempo ha a che fare con i disagi dovuti al doppio cantiere - ponte e svincolo per il nuovo sottopasso - tocca fare i conti anche con un problema imprevisto: il mancato rispetto dei cartelli di divieto.

I camion passano contromano, pur di imboccare il ponte. E le auto? Quelle si prendono la ciclabile. La presidente Camilla Giuliani non sa più cosa fare: «Ho scritto al commissario Cesarini Sforza, al Comune e alla Provincia, il tema è noto al comandante della polizia locale, non sappiamo più a che santi votarci».

Con ordine. Il doppio cantiere, all'altezza dell'ormai ex sovrappasso di Ravina, da tempo crea modifiche alla viabilità, con cui spesso non è facile convivere, per il sobborgo dove oltre ai residenti, ci sono numerose attività produttive. Al momento, sul ponte è possibile transitare solo in un senso: dalla città verso Ravina. Viceversa è impossibile, anche perché alla fine del ponte ci si trova in un cantiere. Fino a marzo si procederà così. Poi, da cronoprogramma confermato per adesso, il ponte sarà definitivamente chiuso. Ma nell'attesa di quel momento, a Ravina fanno i conti con un tema di sicurezza piuttosto serio.

«È serio sì - spiega la presidente Giuliani - ci sono ancora troppi camion che vanno contromano. Imboccano il ponte nonostante il divieto.

Sono state installate anche le transenne, per impedire che ciò accada, ma i camionisti prendono la strada contromano. Ho continue segnalazioni di concittadini, almeno un paio al giorno.

Tra l'altro, quando arrivano dall'altra parte, non sanno dove andare. Spesso devono fermarsi gli automobilisti che danno loro una mano, indicando cosa fare. Io non capisco perché: i cartelli sono gli stessi in tutta Europa, non possono dire di non capirli».

Il punto è capire cosa è possibile fare, anche perché - come evidenzia la presidente Giuliani - «non si può chiudere un ponte per quatto che non rispettano il Codice, abbiamo delle attività economiche qui da tutelare».

Ed è questo il motivo per cui non si vieta il traffico ai camion in entrambi i sensi di marcia: l'area artigianale ha delle esigenze, finché si può, non si aggiungono disagi non necessari a quelli già esistenti.

Si studiano le possibili soluzioni.

«Per quanto riguarda le auto che usano la ciclabile, chiederò che vengano reinstallate le transenne, che fisicamente permetteranno il passaggio solo a pedoni o ciclisti - spiega Giuliani - per il resto mi pare che, esclusa la possibilità di chiudere il ponte, che non va presa in considerazione, restano due opzioni: chiedere alle aziende locali che hanno contatti con trasportatori stranieri di inviare una comunicazione in più lingue, chiedendo il rispetto di questi divieti, e ragionare dell'inversione a U. Come abbiamo fatto finora, anche questo problema lo risolveremo con Comune e Provincia».

Certa è una cosa: tra i tantissimi disagi dovuti a un cantiere come questo, per sua natura impattante, non ci si aspettava di dover correre dietro a chi prova a dribblare i divieti.

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