Trento / Viabilità

Chiuso il ponte e aperto il cantiere: preoccupazione per i disagi a Ravina e Romagnano

Si prevedono mesi complicati per le domunità da ieri "isolate" con l'avvio del mega intervento che in circa due anni restituirà, però, al territorio un nuovo manufatto lungo oltre cento metri nel quadro del nuovo svincolo. La presidente circoscrizionale: «Sarà un periodo difficile, ma l’intervento è importante per la sicurezza. Faremo il possibile per mitigare l’impatto durante i lavori»

SVINCOLO Ravina, apre il cantiere dello svincolo "post cavalcavia"
TANGENZIALE Ecco come sarà ridisegnato il passaggio a Ravina

di Nicola Maschio

TRENTO - Il conto alla rovescia ha iniziato a farsi pressante già nelle scorse settimane, ma da ieri, 17 marzo,  la situazione del ponte di Ravina cambia definitivamente. Al via infatti ufficialmente il grande cantiere, con la chiusura del viadotto al traffico da e verso il paese. 

Un momento che i residenti e le attività locali sapevano sarebbe arrivato ma che, come già ampiamente annunciato, comporterà non pochi disagi. L'intervento durerà circa due anni (forse meno), ma lo scenario è chiaro: stop al traffico e conseguente vero e proprio isolamento, almeno da quel lato, della frazione di Ravina che conta poco più di tremila abitanti. 

Per realizzare il nuovo ponte, che come annunciato pochi giorni fa sarà lungo 103 metri e verrà costruito sopra quello esistente, la stima è di 580 giorni. Come detto, qualcosa in meno di due anni. Anche se, come per tutte le grandi opere, bisognerà tenere le dita incrociate per scongiurare eventuali intoppi e rallentamenti nell'avanzamento dei lavori. 

Ravina, il ponte chiude e si apre il cantiere per il futuro viadotto

Chiuso il ponte di Ravina, i lavori per costruire quello nuovo dureranno circa due anni, mentre prosegue anche il cantiere del futuro svincolo sulla statale del Brennero dopo l'abbattimento del vecchio cavalcavia

Dal canto loro, i tecnici hanno già messo in chiaro che i mesi a venire saranno duri per Ravina e Romagnano, pur avendo già affermato che il nuovo ponte si inserisce in una trasformazione radicale (e positiva) di spazi, contesto e infrastrutture. E non a caso, la presidente circoscrizionale Mariacamilla Giuliani ed il suo consiglio hanno tenuto alta l'attenzione sul tema già dalla prima fase di lavori, con incontri periodici insieme a tecnici comunali e provinciali, documenti e sollecitazioni costanti ad ogni livello istituzionale. Ma se fino ad ora questo è bastato, ora serviranno alcuni elementi in più. 

La pazienza, in primis. E la comprensione. Anche nei momenti in cui, senza dubbio, sarà difficile mantenere la calma e giustificare i disagi che verranno a crearsi. 

«Piaccia o non piaccia, bisogna accettare questo intervento che è sicuramente molto importante, a cominciare dal lato della sicurezza - ha aggiunto Giuliani - C'è poi il ragionamento su tutta la zona che vedrà la nascita del nuovo ospedale e quindi è ovvio che il nuovo ponte sarà decisivo in questo senso. Chiaramente però per Ravina saranno due anni difficili e lo stesso presidente provinciale Maurizio Fugatti ha assicurato disponibilità nel confronto e nel dialogo con i tecnici quando e se ci sarà bisogno.

Di certo ci aspetta un periodo duro e faremo il possibile per mitigare l'impatto dei lavori sulle nostre comunità. Sappiamo che la ditta che svolgerà i lavori è seria e ci è stato assicurato che i tempi verranno rispettati. Ricordiamo inoltre che si tratta del primo ponte sull'Adige che viene sostituito».

A preoccupare maggiormente è il tema della viabilità: se infatti gli automobilisti si abitueranno al percorso più lungo, l'impatto più evidente sarà sul trasporto pubblico. «Il problema più grave lo avremo sulla mobilità urbana, senza dubbio - ha concluso Giuliani - Temiamo grosse ripercussioni sulle linee degli autobus e su questo sicuramente saremo vigili e attenti nel monitorare ogni sviluppo. E faremo da tramite anche con le esigenze delle aziende nell'area produttiva».