Brentonico, il botto e le fiamme. Bruciate altre due auto
Ancora fiamme a Brentonico. Ancora un incendio doloso e ancora una macchina danneggiata. Anzi, in questo caso due. Perché il piromane che da ormai quattro mesi si diverte a dare alle fiamme le macchine altrui ha colpito due volte in un'unica serata.
Il primo allarme in via Doss de Robiom, nel parcheggio delle case Itea, poco prima delle due. Ad accorgersene, il proprietario del mezzo, una Volkswagen Polo: era coperta da un telo, il piromane ha tentato di bruciare quello. Tutto sommato limitati i danni: il proprietario se n'è accorto, ha spento il principio d'incendio da solo, ha controllato che sotto l'auto non ci fosse nulla ed è tornato a casa. È stato meno di mezz'ora dopo che ha sentito - e con lui l'intero quartiere - un botto secco. Pareva un'esplosione, erano i finestrini della macchina vicino alla sua, un'altra Volkswagen Polo. Ma a quel botto significava solo una cosa: che l'incendio ormai aveva coinvolto l'intero mezzo. Impossibile gestire la situazione, senza chiamare i pompieri. Da lì è partito l'allarme.
Dalla caserma dei vigili del fuoco volontari sono arrivati in otto. E hanno ottenuto l'unica cosa che potevano ancora fare: hanno limitato l'incendio alla macchina coinvolta dalle fiamme. La Skoda Felicia parcheggiata pochi passi più in là, infatti, ha avuto danni tutto sommato limitati. Di più, a quel punto, non si poteva fare.
Ovvia a quel punto la chiamata ai carabinieri. Perché l'unica cosa certa, dei due roghi dell'altra notte, è che ad originarli è stata la mano di qualcuno. Ma l'indagine, partita immediatamente, ha portato ad escludere una vendetta. Le due macchine sono state incendiate da due inneschi diversi: nel primo caso a bruciare è stato il telone, nel secondo le fiamme sono state originate da un innesco non ancora chiarito, che ha colpito l'auto da davanti. E anche i tempi non coincidono: quando il rogo della prima auto è stato spento, la seconda non aveva alcun problema. Significa che il piromane è tornato a colpire dopo pochi minuti.
Ma tra le due vittime non ci sono rapporti, né hanno ricevuto minacce.