Il deputato Fraccaro contro il Comune di Mori: territorio svenduto per l’inceneritore
Anche il deputato M5S trentino Riccardo Fraccaro attacca l’amministrazione comunale di Mori sul progetto di un impianto di trattamento rifiuti, che definisce «inceneritore», previsto in località Casotte: «La giunta . afferma il deputato in una nota diffusa oggi - si dimostra succube degli interessi della finanza, che vuole sfruttare la pianura lagarina per fare affari sulla pelle dei cittadini. L’inceneritore è un autentico eco-mostro che serve solo ad arricchire i gruppi di potere politico ed economico. L’impatto su ambiente e salute lo scopriremo quando sarà troppo tardi.
Con l’avvio della procedura di Valutazione ambientale strategica - prosegue Fraccaro - l’amministrazione comunale sta di fatto svendendo il territorio agli affaristi.
In questo modo, infatti, la giunta provinciale potrà modificare il piano dei rifiuti e autorizzare la localizzazione dell’impianto. Il sindaco Caliari promette alla cittadinanza percorsi condivisi ed un referendum senza quorum, mentre nel frattempo permette incontri a porte chiuse tra consiglieri comunali e presiede comizi pubblici organizzati dai progettisti dell’impianto.
In un momento di crisi economica in cui le imprese chiudono e i capannoni si svuotano, il nostro territorio è in mano ad investitori senza scrupoli che vogliono depredarlo. Non possiamo permettere che sia l’ennesima "cupola dei rifiuti" ad imporre l’inceneritore. Il sindaco Caliari si assuma la responsabilità delle proprie azioni senza nascondersi dietro al parere di tecnici di parte. Il Movimento 5 Stelle continuerà a pretendere trasparenza su questa devastante opera di speculazione finanziaria denunciando gli enormi rischi per l’ambiente e la salute: saranno i cittadini a decidere», conclude il deputato cinquestelle.
Nel frattempo cresce l’attesa per la serata pubblica in programma lunedì a Mori (alle 20.30 nell’Auditorium Comunale di via Scuole) per illustrare il progetto del gassificatore voluto dalla società Sofc Syngas, che tante polemiche e dubbi ha sollevato in queste ultime settimane.
L’attesa è alta, non solo a Mori, visto che anche a Rovereto molti hano espresso preoccupazione per le emissioni che si estenderebbero in tutta la zona. Al punto che gli organizzatori hanno fatto sapere a partiti e associazioni che i posti in sala sono solo 250 e che saranno organizzate a breve altre assemblee per rispondere alle richieste di informazione.
Però le prese di posizione politiche si susseguono di giorno in giorno. Mentre l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi in consiglio provinciale, l’altro giorno in risposta al capogruppo del Patt, Lorenzo Baratter e al cinquestelle Filippo Degasperi, ha invitato a guardare la questione con un po’ di «laicità, senza fare guerre ideologiche».
L’esponente M5S in Provincia, voleva sapere in base a quale ipotesi l’inceneritore proposto alle Casotte dovrebbe offrire migliori garanzie rispetto ad altri, come quello del vicino Bresciano, in termini di abbattimento dei metalli e delle nanoparticelle.
Gilmozzi, precisando che si tratta di un impianto per il trattamento di matrice organica, ha dato lettura di una serie di caratteristiche che lo stesso dovrebbe avere e che garantirebbero totale sicurezza per l’ambiente e per l’aria. Con questo tipo d’impianto e con questo processo, non ci sarebbero emissioni di gas, niente nanoparticelle o fumi da smaltire in atmosfera, quanto piuttosto una risorsa di energia termica ed elettrica pulita, senza trasformazioni meccaniche.
Degasperi ha ribadito le preoccupazioni che hanno originato l’interrogazione. «Pare di capire che la Vallagarina, già duramente provata, diventerebbe una zona sperimentale nella quale testare questa nuova tecnologia», ha detto.
Ieri anche consigliere comunale della Lega Nord di Rovereto Villiam Angeli ha presentato un’interrogazione per sapere dal sindaco Miorandi «se il sindaco ha già espresso istituzionalmente una sua posizione e ha avuto contatti con l’azienda e la Provincia», «se vi è la possibilità di analizzare gli studi condotti per comprendere le possibili problematiche che la presenza dell’impianto comporterà anche per Rovereto dal punto di vista viabilistico e della salubrità dell’aria», e infine se «l’amministrazione comunale intende chiedere il parere del consiglio comunale.
Da tale operazione - afferma Angeli - non deriverà alcun tipo di vantaggio ma soltanto, probabilmente, maggior inquinamento e rifiuti».
Fermamente contrario al progetto è da sempre il Movimento 5 Stelle di Mori, che denuncia a sua volta l’atteggiamento dell’amministrazione, la parzialità della serata informativa («solo relatori favorevoli all’impianto») e i pericoli di questo progetto: «La nostra amministrazione cosa fa? Resta in attesa, nessuno si schiera apertamente. Anziché pensare alla salute dei cittadini gli amministratori stanno pensando a quale sia la strategia migliore per le elezioni di maggio. I cittadini avrebbero voluto un’informazione corretta con contraddittorio ma la richiesta del M5S non è stata accolta. I tempi per le osservazioni stanno scadendo e ci sarà solo un incontro con i predicatori a favore dell’impianto».
Preoccupa i contrari all'impianto anche la potenzialità in termini quantitativi della combustione, che può arrivare al trattamento di svariate decine di tonnellate di rifiuti all'anno.