Ha 107 anni e vive ad Ala. La storia di Luigi Tomasi
«La mia fortuna? Lavorare fino agli 80 anni»
Luigi Tomasi è con ogni probabilità l'uomo più anziano del Trentino. Nato il 17 ottobre 1908 ha compiuto da poco i 107 anni e si avvia ai 108. Originario di Ala, Luigi Tomasi, detto il "Trona", oggi vive con una nipote nel centro storico della città dei velluti. Dall'agosto dello scorso anno frequenta il Centro anziani gestito dalla comunità della Vallagarina e se agli inizi vi è andato di malavoglia oggi è felicissimo e dice "non pensavo fosse così bello" e le operatrici di rimando raccontano che con lui "è stato amore a prima vista".
Luigi ha attraversato un secolo e due guerre mondiali. I primi anni li trascorre con la famiglia (7 tra fratelli e sorelle) a Maso Corona vicino ad Ala. Tutti lavoravano la terra di proprietà della famiglia Debiasi che aveva a proprio carico 27 famiglie di mezzadri. Ha 7 anni quando scoppia la prima guerra mondiale e lui è nei campi a raccogliere le foglie per i bachi da seta assieme alle sorelle quando i soldati italiani li fermano per un controllo. Sono bambini e li lasciano andare dopo un giorno. Di quella avventura Luigi ricorda le monete italiane in rame, che - dice - erano talmente grandi da poter rabberciare il paiolo della polenta.
Nel 1917 la madre con i figli viene sfollata a Savona. "Dormivamo in uno stabilimento, su delle brandine". Lì la donna si ammala di polmonite e morirà a 45 anni poco dopo al rientro in terra trentina. Luigi aveva appena 11 anni. Si torna al lavoro dei campi e si arriva al 1930 quando Luigi convola a nozze con Maria Bazzanella, avranno 8 figli. Sono anni buoni quelli in cui il nostro ultracentenario lavora la terra dei Conti Malfatti che avevano campagna ad Ala e a Padova. A lui spettava il compito di curare un ettaro di terra e delle bestie perlopiù cavalli.
E anche quando giunge la seconda guerra e Luigi viene mandato a Brunico nei giorni di permesso quando può rientrare ad Ala si affretta a sistemare i poderi dei Malfatti. "Non c'era nessuno meglio del conte. Venivo trattato come una persona di famiglia". Ma la guerra infuria e Luigi Tomasi deve combattere in Francia sul Colle della Maddalena. È una vita dura si dorme per terra in tenda senza mai cambiarsi, eppure il cibo non manca. " C'era una razione di carne al giorno. A casa non ci è mai mancato il cibo però la carne era un lusso."
Arriva il congedo previsto per i padri di famiglia con almeno 4 figli e Luigi torna al lavoro nei campi. Nel frattempo i conti Malfatti sono costretti a vendere i loro poderi e la buonuscita per Luigi sono 3 ettari di terra. È la terra che quest'uomo ha coltivato da sempre a garantire a lui e alla sua progenie il futuro. Un legame forte quello con il lavoro, tanto che Luigi sembra dispiacersi a ricordare quando è andato in pensione. "Attorno agli 80 anni ho smesso perché non ce la facevo più, ma è stata un fortuna aver potuto lavorare così a lungo".
Ora la sua vita si svolge tranquilla tra la casa e il centro.