Folgaria: don Gabriele lascia la parrocchia
La lettera inviata da alcuni fedeli all’arcivescovo monsignor Luigi Bressan, per comunicargli la loro contrarietà all’addio di don Gabriele Bernardi, è la prova del grande affetto che il parroco originario di Piné è riuscito a radunare attorno alla Chiesa e alla sua persona.
Il religioso, classe 1978, laureato in Fisica, ordinato prete a 31 anni e arrivato alla guida delle comunità di Folgaria, Mezzomonte, Guardia e Serrada nel 2012, domani celebrerà la sua ultima messa sull’Altopiano. L’arcidiocesi ha predisposto la sospensione della sua attività pastorale, per garantirgli un periodo di riposo. Al suo posto, almeno in una fase iniziale, ci sarà don Ilario Crepaz, 83 anni, già collaboratore pastorale nel decanato.
Quando don Gabriele Bernardi, qualche settimana fa, ha annunciato al consiglio pastorale che avrebbe lasciato il suo incarico, i parrocchiani non l’hanno presa bene, tanto è il loro attaccamento al giovane religioso. Per questo hanno spedito una lettera al vescovo Bressan e, per conoscenza, al Papa. «Don Gabriele ci ha detto tra le lacrime che se ne sarebbe andato (?). Tre anni sono pochi per il normale turn over tra parroci», hanno scritto i fedeli, aggiungendo poi che don Gabriele ha preso a cuore il problema della chiesa di S.Lorenzo come nessun altro. La sua partenza improvvisa, quindi lascia il lavoro a metà.
Don Bernardi, infatti, a Folgaria è riuscito in un miracolo: nel giro di pochi anni è riuscito a raccogliere dalla comunità più di 350 mila euro per finanziare il restauro dell’edificio sacro. È riuscito a catalizzare l’attenzione della gente e delle istituzione attorno alla necessità dell’intervento, dando vita a tante ingegnose iniziative a sostegno della colletta, come la vendita delle uova delle galline in canonica. La chiesa, risalente al 1625, aveva problemi statici e strutturali, anche perché le fondamenta, leggere, poggiano su un terrapieno. Per metterla in sicurezza era necessario procedere con un drenaggio dell’acqua sotterranea e con un consolidamento dei muri laterali. Il primo lotto di lavori è costato oltre 700 mila euro, un impegno sostenuto anche grazie ai 500 mila euro finanziati dalla Provincia.
Per completare il risanamento mancano però ancora due lotti, per un totale di tre milioni. «La raccolta sta procedendo molto bene. Siamo oltre un terzo dello sforzo (la parrocchia deve sborsare, in tutto, un milione di euro, ndr). Persino l’arcivescovo si è detto stupito di come Folgaria partecipi al restauro», aveva scritto don Bernardi a novembre sul notiziario comunale locale.
«Don Gabriele ci ha trasmesso il rispetto di ogni rito religioso, il raccoglimento per le celebrazioni, il significato di stare in chiesa», hanno testimoniato i parrocchiani nella lettera all’arcivescovo. Per quanto riguarda l’edificio dedicato a S. Lorenzo, il religioso «ha riscoperto valori architettonici ormai dimenticati e li ha fatti sentire nostri. Adesso se ne va lasciando un vuoto».
Il lavoro del parroco è stato molto apprezzato dalla Curia, che lo ha sempre sostenuto nel suo operato. «Non c’è nessun intento punitivo nella sospensione delle sue attività», spiegano dall’Arcidiocesi. «Abbiamo concordato con don Bernardi che si prenda un po’ di tempo per sé stesso, in modo da rimettersi in forze il prima possibile».