Dimentica la valigetta: è allarme bomba
E' accaduto a Mori in via don Sturzo, che è stata chiusa per mezz'ora. Evacuato anche un negozio
Una valigetta «24 ore» dimenticata in un parcheggio fuori dal negozio di alimentari «Dpiù», mercoledì pomeriggio, ha catapultato la cittadina di Mori nell’incubo dell’allarme bomba. Una parentesi durata una mezz’ora durante la quale i carabinieri, aiutati dalla polizia locale, avevano già fatto scattare la prima mossa del protocollo previsto nei casi in cui vengano rinvenuti oggetti potenzialmente sospetti, come quello in questione. La valigetta notata da un passante in via don Sturzo e segnalata da un residente con una telefonata fatta al «112», dopo l’evacuazione del negozio e la chiusura della strada, sarebbe fatta saltare. Ma non è stato necessario arrivare a tanto perché i militari della stazione di Mori in pochi minuti hanno risolto il caso, rintracciando il legittimo proprietario.
La paura che potesse trattarsi di un pericolo reale si è dissolta dunque quando si è fatto vivo l’uomo che aveva dimenticato la borsa: lavora nei paraggi e quando è stato raggiunto al tefono dai carabinieri si è subito reso conto del motivo per cui lo cercavano. A quel punto ogni sospetto è caduto, la strada è stata riaperta al traffico, commesse e clienti hanno potuto rientrare nel negozio «Dpiù» che era stato fatto evacuare e l’incubo è finito. L’allarme è scattato attorno alle 16.30, quando un passante ha notato la valigetta ed ha avvertito il «112». Immediatamente i carabinieri si sono portati sul posto, raggiunti anche dalla polizia locale. Come vuole la procedura è stata chiusa immediatamente la strada e, vista la vicinanza, sono stati fatti uscire clienti e commesse del negozio di alimentari. «Qualche momento di paura l’abbiamo avuto - racconta Natasscia Lambiase, una delle due commessa - ma abbiamo fatto uscire i clienti e chiuso tutto come ci è stato detto. Poi siamo uscite anche noi. Per fortuna il tutto è durato una mezzora».
Nel frattempo è stato avvertito anche il sindaco, Stefano Barozzi: «Mi hanno chiamato i vigili per avvertirmi che, nel dubbio, i carabinieri avevano giustamente messo in moto la loro procedura. Vista com’è andata, comunque, abbiamo capito che possiamo star tranquilli».
Come ha spiegato a posteriori il capitano Massimo Di Lena, comandante della compagnia di Rovereto, l’allarme era parso subito strano: sia perché la borsa non era posizionata in un punto strategico sia perché non si notavano cavi o altri particolari che potessero far pensare ad una bomba. Il caso però è stato risolto soprattutto grazie alla conoscenza del territorio e delle persone maturata dai militari della stazione di Mori. Sono bastate alcune ricerche ed un paio di telefonate per arrivare al proprietario della valigetta, sulla quale erano impresse anche le iniziali, e sfatare ogni possibile dubbio. Certo, in un altro momento storico questo sarebbe stato un caso da «oggetti smarriti». Al giorno d’oggi invece siamo a costretti a convivere con queste paure.